Teatro Michelangelo ll viaggio di Rizzolini nei misteri della mente

Grande successo ieri sera per lo spettacolo ’Th!nk’ .

Teatro Michelangelo  ll viaggio di Rizzolini nei misteri della mente

Grande successo ieri sera per lo spettacolo ’Th!nk’ .

di Maria Silvia Cabri

Un viaggio tra le zone d’ombra della mente, dove il vero si confonde con il falso e vacillano le certezze acquisite. Questo è ‘Th!nk’, lo spettacolo di Andrea Rizzolini, prodotto da Officine dell’Incanto con la regia di Piero Venesia, andato in scena ieri sera alle 21 al teatro Michelangelo di Modena. Campione italiano di mentalismo, terzo classificato ai campionati del mondo nel 2022 e autore di ‘Incanti’, Rizzolini torna nei teatri per un one man show inedito dai pezzi mai visti che esplorano i limiti della mente: il suo stile unico, abile nel fondere teatro, letteratura e filosofia a illusioni perfettamente congeniate per lasciare il pubblico senza fiato, esplora i limiti di una forma d’arte – il mentalismo - ormai diventata tanto popolare quanto fraintesa.

Come Rizzolini stesso spiega, "il mentalismo e suoi trucchi, non più segreti ma finalmente svelati, diventano il mezzo grazie al quale mettere in evidenza le diverse ‘zone di frizione’ che caratterizzano il nostro modo di pensare al mondo: luoghi del pensiero in cui le nostre credenze entrano in contrasto tra loro, dove non è più così ovvio che cosa è reale e che cosa non lo è. Micro espressioni, scienze comportamentali: interpretare il pensiero dai momenti del corpo, fino a che punto è vero e possibile? Il mio compito è appunto quello di presentare queste ‘zone di frizione’ per poi rivelare che è finzione".

"‘Th!nk è uno spettacolo di mentalismo sul mentalismo stesso", prosegue l’artista, cui fa eco il regista Piero Venesia: "Esiste un modo anche per questa forma d’arte di mostrare alle persone, attraverso le nostre finzioni, qualcosa di profondamente umano. Ecco allora che il centro di questo spettacolo non sono più le (presunte) capacità del mentalista, bensì portare il pubblico al limite delle conoscenze date per certe e, lentamente, metterle in discussione". Venesia e Rizzolini portano insieme sul palco una nuova figura di mentalista. Non più un oscuro personaggio dai poteri soprannaturali, né uno Sherlock Holmes dalle abilità straordinarie, ma un illusionista disposto a ragionare con gli spettatori su quanto loro stessi siano disposti a credere a quello che sentono e che vedono, collocandosi sempre ai confini di quello che le persone in sala ritengono possibile. Uno spettacolo sovversivo, potente e rivoluzionario che invita gli spettatori a camminare in equilibrio sulla linea che separa la realtà dalla finzione, per arrivare a rendersi conto che si tratta di un confine molto più sfumato di quello che siamo disposti ad accettare.