Via libera – a maggioranza – al bilancio di previsione 2020-22 da parte del Consiglio comunale in occasione dell’ultima seduta del 2019. «Recepiamo le linee di mandato, lasciando inalterati i livelli di servizio e lavorando sulla razionalizzazioni, sapendo bene che i margini di manovra sono minimi», ha detto l’assessore Corrado Ruini illustrando un documento che dà il via al percorso dell’amministrazione comunale da qui ai prossimi tre anni. Confermate le entrate tributarie (10,8 miloni di Imu, 2 di TASI, 4,8 di addizionale IRPEF), invariata la TARI, la giunta punta su «sicurezza, manutenzioni e decoro urbano» oltre che a tenere sotto controllo Sgp, il cui debito resta, la definizione è del leghista Bargi «una patata bollente». E se il Partito democratico, con Mesini, evidenzia come «ci sia una mancanza di visione complessiva», i gruppi che appoggiano la maggioranza (Forza Italia, Lista Macchioni, Sassolesi, Lega) salutano l’inizio della «stagione del cambiamento» espressa da scelte ben precise. «Le tasse non crescono, garantiamo i servizi, aumentiamo gli investimenti e abbiamo trovato le risorse per le manutenzioni», ha rivendicato il sindaco Gian Francesco Menani, ottenendo il voto favorevole della maggioranza ma non, come da previsioni, quello del Pd che ha votato contro. «E’ andata in scena la commedia del nulla. Nel consiglio più importante dell’anno – dice il consigliere Pd Maria Savigni - il sindaco e la giunta hanno deciso di fare scena muta. Nel momento di presentare i piani e i programmi per gli anni futuri, nemmeno il sindaco ha avuto la decenza di illustrare ai consiglieri la sua idea di città. Nessun assessore ha spiegato quali sono le priorità, quali i progetti su cui stanno lavorando. Solo silenzio e la domanda sorge spontanea: quando saranno finiti i progetti che erano stati finanziati e organizzati dalla giunta precedente, cosa succede?».
s.f.