"Tanti migranti sfruttati. Serve coraggio per uscirne"

L’esperienza Fillea: "Fondamentali le mediazioni linguistiche e culturali"

"Tanti migranti sfruttati. Serve coraggio per uscirne"

"Tanti migranti sfruttati. Serve coraggio per uscirne"

L’attività di tutela dei lavoratori è incessante da parte della Fillea Cgil. "Siamo considerati sindacato di strada. Grazie a questa attività siamo riusciti ad aiutare un operaio che percepiva un euro l’ora e che per 250 ore di lavoro ha guadagnato 250 euro – sottolinea Pietro Imperato della segreteria Fillea Cgil di Modena – Abbiamo denunciato questo grave caso e grazie alle competenze linguistiche della nostra funzionaria abbiamo potuto superare il gap di comunicazione con il lavoratore sfruttato. La Fillea Cgil di Modena vuole dare voce, dignità e libertà a questi lavoratori. La legge Bossi-Fini va abrogata perché rende migranti ricattabili e ancora più fragili".

A parlare è anche Arianna Gaddi del Centro lavoratori stranieri. "L’uomo si è presentato presso il Centro lavoratori stranieri della Camera del lavoro di Modena e con l’avvocata Vandelli ci siamo mosse su due direzioni: prima la denuncia all’Ispettorato del lavoro per rapporto di lavoro e retribuzioni mancanti, e poi quella penale nei confronti del datore di lavoro per grave sfruttamento. Grave sfruttamento lavorativo che si sviluppava soprattutto nel fatto che l’operaio fosse consapevole della grande condizione di fragilità. Primo di altri casi in cui i lavoratori possano trovare la forza da queste situazioni di irregolarità e denunciare gravi casi di sfruttamento".

Fondamentale il supporto di Souad Elkaddani Funzionaria Fillea Cgil di Modena di lingua araba. "Molti lavoratori migranti vivono situazioni di sfruttamento. Essendo di madre lingua araba ho mediato e cercato di tradurre. Grazie al suo coraggio siamo riusciti a dargli giustizia. Questa rappresenta una grande conquista. Crescono gli infortuni sul lavoro tra gli stranieri: la storia dell’artigiano marocchino evidenzia un altro dato importante. L’importanza della lingua e dell’alfabetizzazione dei lavoratori stranieri. L’edilizia è il settore dove operano più migranti. In questo caso la vertenza è stata vinta, anche grazie all’incredibile lavoro di mediazione linguistica e culturale".