"I numeri del Superbonus non tradiscono: dal 2019 a fine 2013, in Italia gli addetti sono cresciuti del 24,2%, praticamente la metà di quanto avvenuto nella nostra regione (+46,4%) e a Modena (+39,1%): nella nostra città gli occupati nel settore erano 7.201 a fine 2019 per diventare 10.019 al termine dell’anno scorso, con una vera e propria esplosione tra il 2020 e il 2022 (+28%). Una dinamica diversa ha caratterizzato il numero delle imprese, cresciute, sempre tra il 2019 ed il 2023, del 29,4% su base nazionale, del 36,3% a livello regionale e “appena” del 22,4% a Modena".
Secondo Cna sul nostro territorio "i numeri sembrano evidenziare che la crescita dell’occupazione sia stata alimentata più da nuove assunzioni in aziende già in essere che dalla nascita di nuove imprese, e questo è senz’altro positivo, perché ciò significa imprese più strutturate e, ad esempio, maggior sicurezza sul lavoro. Sicurezza che, a nostro avviso, non passa certo da strumenti burocratici come la cosiddetta patente a punti, in vigore, probabilmente, dal prossimo ottobre: un appesantimento burocratico fine a sé stesso che non dà garanzie di maggior sicurezza, a differenza di quanto potrebbe fare una legge qualificante per normare l’accesso a questa attività e la creazione di un rating di sicurezza delle imprese edili dove uno dei parametri più significativi sia la storicità". Del resto, la crescita imperiosa delle aziende alimentata dal settore è un aspetto negativo del boom legato al Superbonus. Spesso, infatti, si tratta di imprese poco professionali che hanno in qualche modo drogato il mercato, verso l’altro in termini di costi, ma verso il basso dal punto di vista qualitativo.
"E’ la ragione per cui chiediamo al Governo di elaborare un piano strutturale dei bonus della casa, sostenibile su un adeguato orizzonte temporale, per agevolare quella transizione green che le famiglie, senza un aiuto concreto, non potranno di certo affrontare – prosegue Cna – Pensiamo a strumenti come la cessione del credito o lo sconto in fattura, che hanno concretamente permesso in questi, anni l’attuazione delle agevolazioni fiscali, ma anche a strumenti nuovi come mutui agevolati e con premialità crescenti in base ai risultati degli interventi realizzati, opportunamente documentati. Insomma, servono idee, buone idee, magari concordate con le Associazioni che seguono questi mestieri, a differenza di quanto fatto, prima e dopo, con il Superbonus Ed è tutt’altro che una buona idea Il decreto approvato, a sorpresa, dal Consiglio dei ministri, ennesimo durissimo colpo al settore delle costruzioni. Cancellare la cessione del credito e lo sconto in fattura alle residue fattispecie per i bonus edilizi che ancora potevano utilizzare l’opzione, evidenzia un grave approccio del Governo nei confronti di un comparto che assicura un contributo rilevante all’economia del Paese".