La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne sarà celebrata lunedì prossimo, e in questi giorni diventa occasione di riflessione sui nostri palcoscenici. In ricordo di Anna Sviridenko, medico nucleare, uccisa dall’ex marito, l’Università di Modena e Reggio ha promosso per domani sera alle 19 al teatro delle Passioni lo spettacolo "Amorosi assassini, facciamo finta di niente, dai...", di e con Valeria Perdonò, insieme a Giacomo Zorzi alle tastiere. A partire dalla storia vera di Francesca Baleani, maceratese, che nel 2006 è stata bastonata e strangolata dall’ex marito, lo spettacolo affronta con delicata ironia il tema della violenza di genere. Valeria Perdonò, impegnata in prima linea nelle battaglie civili in difesa del mondo femminile, vuole aprire un momento di riflessione sulla violenza, sulle donne e sull’amore, ponendo l’accento sul sessismo, sugli stereotipi e sulle responsabilità.
Lunedì 25 alle 21 al teatro Storchi, poi, verrà presentato "Processo simulato: la giustizia in scena. Un caso di stalking fra adolescenti". Sarà proprio la simulazione di un processo penale con gli studenti del liceo Sigonio nelle parti di imputato, vittima, testimone e magistrato, e dall’altro lato alcuni professionisti, Ester Russo, presidente della Sezione Penale del Tribunale di Modena, Lucia De Santis, sostituto procuratore, e gli avvocati Chiara Scaglione e Marco Augusto Pellegrini. Il progetto teatrale – a cura di Giuliano Fusco e Mirella Guicciardi, con il coordinamento scenico di Dario Battaglia e Noemi Grasso – nasce dal desiderio di "far comprendere ai giovani, che si misurano quotidianamente con atti di violenza e di discriminazione, le conseguenze delle proprie azioni sia sul piano morale che giuridico".
Anche Andrea Ferrari, noto attore e regista modenese, si ispira alla Giornata contro la violenza sulla donne, e domenica 24 alle 18 al teatro Tempio porterà in scena "Turandot vs Sfinge - Il seme della violenza". Protagoniste saranno eroine ‘al negativo’ interpretate da Loredana Fornelli e Veronica Torre: Turandot, la principessa pechinese dell’omonima opera di Puccini, e Sfinge, creatura mitologica. "Entrambe sono femmine vendicative, efferate ma con una diversa natura: una donna umana e un mostro di natura divina – spiega Ferrari – La chiave di lettura vuole provare ad aprire verso orizzonti inconsueti quando si parla di violenza alle donne. Il testo riporta, infatti, violenze che scaturiscono dalle donne stesse: al contempo, l’averle pensate e messe in atto porta loro stesse a esserne vittima".
Stefano Marchetti