REDAZIONE MODENA

"Su Maserati compiuti errori enormi"

Su Maserati "sono stati compiuti errori enormi sono stati compiuti. E’ indispensabile che Stellantis chiarisca e definisca la nuova strategia

Lo stabilimento Maserati

Lo stabilimento Maserati

Modena, 9 aprile 2025 – Su Maserati "sono stati compiuti errori enormi sono stati compiuti. E’ indispensabile che Stellantis chiarisca e definisca la nuova strategia che vuole adottare per Maserati, su modelli e volumi. Da parte nostra la linea Maserati di Mirafiori deve essere garantita con nuove produzioni, rispettando gli obiettivi di rilancio del lusso previste nel primo piano di Stellantis’". Così il leader della Fim, Ferdinando Uliano, che presentando i dati della produzione registrati dal gruppo nel primo trimestre 2025 ha aggiunto come "la produzione nel plant di Modena, contrariamente alle previsioni aziendali, continua a subire una significativa flessione negativa, anche nel 1° trimestre 2025 ha segnato il -71,4% con la produzione di solo 30 unità. Il gruppo ha annunciato a fine anno il ‘progetto alta gamma’ con il coinvolgimento della Motor Valley. Non abbiamo ancora chiari dettagli, ma per noi è fondamentale che questo debba avere riscontri sulle future produzioni Maserati, in tutti gli stabilimenti dove ora è presente il marchio del Tridente, compreso lo stabilimento storico di Modena", ha osservato ancora Uliano. "I dazi e la transizione energetica non sono la causa della situazione drammatica in cui versa Maserati, ma siamo arrivati a questo punto per scelte già prese da tempo e che ne stanno decretando la morte industriale". Così Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, in una lettera indirizzata al presidente di Stellantis Elkann, dopo la pubblicazione dei dati drammatici sulla produzione di veicoli in Italia nel primo trimestre 2025 e le indiscrezioni sul possibile spin-off di Maserati. "Sono trascorsi oltre otto mesi dalla mia lettera, nella quale esprimevo un grido di dolore per la situazione drammatica in cui versava la produzione di Maserati - scrive il leader Uilm - Siamo passati da oltre 27mila auto prodotte nel 2023 a meno di 10mila nel 2024, con un calo enorme del 64%. Con questi risultati era evidente che saremmo arrivati a fermare la produzione a Torino, Cassino e Modena e per questo suggerii di intervenire concretamente prima che si consumasse il disastro".