VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Stupro di gruppo: condannato a quattro anni

Vignola, nei guai un giovane straniero: abusò di una quindicenne insieme a un amico. Il coimputato è stato rinviato a giudizio

La giovane aveva 15 anni: nel 2020 fu vittima di uno stupro di gruppo

La giovane aveva 15 anni: nel 2020 fu vittima di uno stupro di gruppo

Vignola, 24 ottobre 2024 – Era scappata di casa, a Lodi, dopo una lite col padre. Pensava forse di conquistare un po’ di libertà e per questo aveva deciso di raggiungere l’amico conosciuto in rete. Il giovane, un nigeriano residente a Vignola, le aveva detto infatti di essere disposto ad ospitarla. La ragazzina era così salita sul primo treno e, raggiunta la città delle ciliegie, aveva raggiunto l’amico, 25enne all’epoca dei fatti nel suo casolare in campagna, dove il giovane viveva con altri amici. Qui la minore – una camerunese di 15 anni all’epoca dei fatti, nel 2020 – era stata però vittima di uno stupro di gruppo. Ieri uno degli aguzzini, un ragazzo di 29 anni è stato condannato a quattro anni di carcere nel processo con rito abbreviato. Il pm ne aveva chiesti quattro e otto mesi, partendo da una pena massima di otto anni. Il coimputato, invece, un connazionale, è stato rinviato a giudizio. Le accuse a vario titolo per i due ragazzi nigeriani sono quelle di violenza sessuale su minore e violenza di gruppo. L’episodio risale appunto all’epoca della pandemia: dopo una lite con il papà la minore era scappata da casa, in un Comune della provincia di Lodi, per rifugiarsi da quell’amico più grande di lei, residente a Vignola, che aveva conosciuto via chat. In quel casolare di Vignola il giovane viveva con altri amici e la studentessa era stata accolta inizialmente nel migliore dei modi. Infatti, secondo le indagini del carabinieri, scattate a seguito della denuncia presentata dalla vittima, i due amici nigeriani l’avevano ospitata per circa due mesi fingendosi premurosi amici fino a quel 25 marzo del 2020 quando i due si erano trasformati in violenti stupratori, obbligandola a rapporti sessuali ripetuti. La ragazzina era riuscita a chiedere aiuto dopo essersi impossessata del telefonino di uno degli imputati. Quando i carabinieri erano giunti sul posto, però, i due proprietari di casa, marito e moglie, inizialmente iscritti nel registro degli indagati ma successivamente usciti dal procedimento, avevano dichiarato di non aver visto la minore.

Gli imputati a quel punto l’avevano caricata in auto e portata alla stazione delle corriere dove, terrorizzata, la 15enne aveva chiesto aiuto all’autista. A seguito delle indagini ieri il nigeriano oggi 29enne, badante regolare in Italia, è stato condannato in abbreviato a quattro anni di carcere. Il connazionale è stato invece rinviato a giudizio. Entrambi si erano dichiarati estranei ai fatti. La giovane si è costituita parte civile con l’avvocato Giuseppina Iannelli e ieri nei suoi confronti è stata stabilita una provvisionale di cinquemila euro.