Modena, 7 luglio 2022 - Vivevano tutti insieme in casa e spesso i genitori della piccola gliela affidavano, soprattutto al pomeriggio per potersi recare al lavoro. Certo non potevano immaginare che quello zio così giovane potesse approfittarsi della bambina, stuprandola più volte e ‘minacciandola’ per ottenere il silenzio. È stato incardinato ieri il rito abbreviato per un filippino di 19 anni, residente a Modena arrestato a settembre dello scorso anno dai carabinieri con la terribile accusa di violenza sessuale aggravata poiché commessa in danno di persona che non ha compiuto i quattordici anni. La vittima, infatti, all’epoca dei fatti, ovvero tra il 2020 e il 2021 aveva soltanto dieci anni. Ieri mattina, una volta stabilito in tribunale a Modena che il giovane straniero sarà giudicato con rito alternativo, il giudice ha rinviato il processo al 23 settembre per discussione e sentenza.
Al 19enne vengono contestati diversi episodi di abusi sessuali: il ragazzo, approfittando dell’assenza dei genitori della bambina di 10 anni, l’avrebbe stuprata più volte, imponendole il silenzio. La piccola, sotto choc, per un periodo non ha riferito nulla, qualche tempo dopo tuttavia avrebbe preso coraggio e si sarebbe confidata con la mamma, raccontandole tutto. Lui, invece di occuparsi di lei come avrebbe dovuto, in più occasioni ne aveva abusato sessualmente. I genitori della vittima si erano subito rivolti ai carabinieri e, dopo celeri ma minuziose indagini, il 19enne è stato arrestato e condotto in carcere.
Nei confronti del parente della bambina dalle informazioni raccolte attraverso l’indagine erano emersi infatti chiari e inequivocabili prove di colpevolezza. Il ragazzo è ancora in carcere e la difesa ha chiesto per il 19enne una misura cautelare alternativa. La bimba non è stata ritenuta in grado di deporre – dopo la necessaria perizia – essendo emotivamente fragile e ancora sotto choc per le terribili violenze subite nell’arco di almeno un anno. Gli abusi sessuali, però, hanno trovato conferma dai drammatici riscontri fisici sul corpo della minore. Il 18enne, sottoposto ad interrogatorio, aveva parzialmente confessato le proprie responsabilità. Ora sarà giudicato.
v.r.