REDAZIONE MODENA

Strage in A4, nessuna frenata sull’asfalto Ipotesi di malore per l’ex sindaco alla guida

Un malore o forse un colpo di sonno. Sembra non esserci altra spiegazione per l’incidente che venerdì scorso ha coinvolto sull’autostrada A4 in direzione di Treviso il furgone del Centro21 di Riccione, provocando sette vittime tra cui il modenese Alfredo Barbieri (ricordato ieri sera al Palapanini dai tifosi del volley, dai giocatori e dalla società) e l’ex sindaco Massimo Pironi, 63 anni, che si trovava al volante del Ducato.

Ieri è morta anche Romina Bannini, l’educatrice 36enne estratta viva dalle lamiere subito dopo lo schianto.

Sull’asfalto non sono stati trovati segni di frenata. Il minivan del Centro21 ha tamponato violentemente il tir che lo precedeva e che in quel momento stava rallentando. Alla guida del mezzo pesante un camionista croato di 36 anni, che dal finestrino retrovisore ha visto il furgone piombargli letteralmente addosso e che non ha potuto fare nulla per evitarlo. Difficile ipotizzare un momento di distrazione da parte di Pironi. Più probabile, invece, l’ipotesi del malore.

Una risposta definitiva sarà comunque quasi impossibile da avere. Il pm Giovanni Zorzi, infatti, non ha disposto l’autopsia sul corpo del conducente e ha già dato il nulla osta per il trasferimento delle salme. La Procura, come da prassi, ha autorizzato il prelievo di alcuni campioni per procedere con eventuali esami tossicologici. Un atto puramente dovuto, così come è un atto dovuto l’apertura di un fascicolo per omicidio stradale colposo plurimo, destinato probabilmente ad essere archiviato rapidamente. Entrambi i veicoli coinvolti nello schianto sono stati posti sotto sequestro. Una eventuale perizia sul Ducato a bordo del quale viaggiavano le vittime, potrebbe escludere possibili guasti o malfunzionamenti. I rilievi sono stati affidati alla polizia stradale, ma sull’esatta dinamica dell’incidente sembrano esserci davvero pochissimi dubbi.

Intanto ieri sera centinaia di persone a Riccione hanno affollato la chiesa e il sagrato di San Martino per la veglia di preghiera in memoria delle sette vittime. Fortissima la commozione di quanti si sono stretti attorno ai familiari. Tra le panche amici, conoscenti, colleghi e rappresentanti delle istituzioni, giunti anche da altri comuni. Tangibile il dolore espresso da occhi umidi e lacrime, ma vissuto con dignità e compostezza. Sull’altare il vescovo Monsignor Francesco Lambiasi e tutti i sacerdoti di Riccione. Preghiere, ma anche sostegno economico. Claudio Cecchetto ha avviato una raccolta fondi a favore del Centro 21, che già in precedenza aveva detto di voler sostenere.