Candidature Pd per le Regionali presentate, il segretario provinciale Stefano Vaccari (nella foto) tira le somme.
Vaccari, qual è il criterio con cui avete definito le otto candidature?
"I criteri li ha indicati il Pd regionale: competenza ed esperienza, parità di genere, unità e pluralismo del partito, esperienze civiche. La nuova segreteria provinciale ha coordinato un percorso di partecipazione di tutti i distretti, con circoli e amministratori, per un contributo programmatico per la Fabbrica del programma guidata da Vincenzo Colla. Un percorso chiaro e trasparente rendicontato pubblicamente sui territori, senza gialli di sorta".
Un ‘giallo’ sull’ottavo nome però c’è stato: il regionale aveva indicato un nome civico. Avete provato a coinvolgere imprenditori e dirigenti sanitari, ma l’offerta è stata declinata. Poi è arrivato Alberto Rinaldi.
"Questa è una narrazione costruita sui media per alimentare l’idea che il Pd stesse litigando, ma non è andata così. Dei nomi raccolti ne mancava comunque uno all’appello, avendo Andrea Bosi declinato la proposta. Un partito serio quale siamo si è mosso per cercare una figura che rappresentasse un pezzo di società che gli altri candidati non raccoglievano e il professor Rinaldi risponde pienamente a questa esigenza. La lista rappresenta bene e unitariamente il Pd, il territorio provinciale e unisce esperienza e innovazione anche generazionale".
Come valuta la candidatura di Gian Carlo Muzzarelli?
"È forte e autorevole, aiuterà il Pd a raggiungere un risultato importante. L’obiettivo per tutti è lavorare a testa bassa, strada per strada, da Fiumalbo a Concordia, per raccogliere il maggior consenso possibile al Pd e far vincere il nostro candidato Michele de Pascale".
Nel partito c’è chi vede un dualismo tra Muzzarelli e Sabattini, dietro il quale c’è l’attuale dirigenza del partito.
"Nel Pd le personalità autorevoli, le esperienze consolidate ci sono sempre state, e dico per fortuna. Muzzarelli e Sabattini sono due candidati forti e rappresentativi, pur se con storie e anagrafiche diverse. Il Pd è un partito plurale e ad ogni sfida ci siamo sempre confrontati in modo franco e leale ma avendo ben chiaro che gli avversari da battere sono fuori di noi. Ed è quello che i candidati faranno anche stavolta, ne sono certo".
Stefania Gasparini capolista come da indicazione del Nazionale in quanto area Schlein. Non crede possa creare dissapori all’interno?
"Io sto ai fatti e dovrebbero farlo anche gli osservatori esterni anziché alimentare dietrologie: la segreteria e la direzione provinciale hanno votato all’unanimità la proposta della lista. Gasparini è stata individuata come capolista oltre che per la sua esperienza politica, amministrativa e sindacale, anche per il suo ruolo nazionale che ricopre a vari livelli da diversi anni".
Quali sono le priorità che da Modena proporrete a de Pascale?
"Il documento di sintesi, redatto grazie al lavoro di coordinamento di Fabio Poggi per la segreteria provinciale, è ricco e articolato. All’evento conclusivo della Fabbrica del programma domenica scorsa a Bologna abbiamo ritrovato alcuni dei titoli che abbiamo indicato, per una regione libera di sognare e capace di fare. Il sistema sanitario da difendere e innovare rimettendo al centro la cura della persona e dei territori, l’istruzione a partire dalla lotta alla dispersione scolastica, il diritto all’abitare, la rigenerazione urbana, lo sviluppo territoriale con particolare attenzione alle aree interne e al nostro appennino, la prevenzione del dissesto idrogeologico, la mobilità più sostenibile e un tpl per arrivare ovunque e presto.Titoli di temi approfonditi e proposti nelle assemblee, dalla segreteria provinciale, dai Giovani Democratici alla Conferenza delle Democratiche".