BARBARA MANICARDI
Cronaca

Stefano Bonaccini : "Continuerò a stare tra la mia gente. Mi rivedrete spesso"

Il presidente della Regione: "Non mi aspettavo un consenso così forte". E su Mezzetti: "Massimo è stato bravissimo e l’unità non è in discussione. Un consiglio? Resti se stesso, la sua qualità migliore è credere in ciò che fa".

Stefano Bonaccini : "Continuerò  a stare tra la mia gente. Mi rivedrete spesso"

Stefano Bonaccini : "Continuerò a stare tra la mia gente. Mi rivedrete spesso"

Modena, 18 giugno 2024 – Presidente Stefano Bonaccini, si aspettava a Modena, una vittoria così ampia e importante di Massimo Mezzetti?

"Massimo è stato bravissimo, in una situazione certo di buon governo in questi anni ma nella quale ormai nulla si può dare per scontato, a Modena come ovunque. È una persona competente che ama stare in mezzo alle persone. Inoltre, come è successo a livello nazionale, ha premiato un Pd finalmente unito e una coalizione ampia e credibile. È quello che ci chiedono gli elettori".

Modena è stata un esempio di come la coalizione ampia sia realizzabile e porti indiscutibilmente alla vittoria. Ma il senatore di Fratelli d’Italia Michele Barcaiuolo sottolinea che ora per Mezzetti – che comunque ha totalizzato a livello personale addirittura più consensi della coalizione – ora sarà difficile governare: lei è d’accordo?

"Barcaiuolo è un politico e un avversario serio col quale discuto sempre volentieri, ma in questo caso si arrampica sugli specchi. A Modena, alla luce di questo bellissimo risultato, vi è una guida solida e un programma condiviso. La verità è che la destra ha incassato una sconfitta pesantissima e perso in gran parte dei Comuni al voto in Emilia-Romagna. Nel modenese una debacle: vittorie nettissime, nei comuni superiori ai 15mila abitanti, già al primo turno dei nostri candidati a Modena, Carpi, Castelfranco, Formigine, Maranello, Fiorano, Soliera. Sassuolo addirittura ’strappata’ alla destra già al primo turno con il trentenne Mesini. E nei due ballottaggi a Nonantola e persino Mirandola, dove la destra pensava di vincere al primo turno, siamo molto fiduciosi per l’esito di lunedì prossimo. Così come anche nei comuni più piccoli il bilancio è nettamente a nostro favore".

Lei pensa che le liti, le rivalità e i diktat incrociati di questi giorni anche (ma non solo) tra gli aspiranti assessori siano ’normale amministrazione’ o c’è il rischio, come molti temono, di tornare ai tempi degli 8?

"La Giunta la farà il sindaco, forte di un consenso larghissimo. Mezzetti ha accettato questo ruolo in un momento in cui il Pd stava facendo ogni sforzo per convergere su un unico candidato. Sono certo che si sia fatto tutti tesoro di quelle criticità e che unità e coesione non vengano messi in discussione".

Lei pensa che la corsa alla Regione in particolar modo dell’ex sindaco Muzzarelli (il vero competitor di Mezzetti), sia in qualche modo legata a quanto sta succedendo per la futura giunta?

"Lo escludo. La forza di un partito come il Pd nasce dalla sintesi e dalla valorizzazione delle migliori competenze e figure. Per il resto decideranno gli organismi dirigenti".

Modena ha votato Mezzetti perché vuole un cambiamento radicale. Secondo lei la nuova amministrazione riuscirà a mettere in campo politiche che porteranno a quel cambiamento che tutti stanno aspettando?

"L’innovazione costante è nel Dna della città di Modena e l’ottimo governo dell’amministrazione Muzzarelli di questi anni non ci esime dal proseguire nel cambiamento per costruire una città più forte, più moderna e più giusta".

Dia un consiglio spassionato a Mezzetti (ps: non vale la risposta non ha bisogno di consigli!)...

"Resti se stesso. Conosco Massimo da più di trent’anni, è stato assessore nella mia prima Giunta in Regione e so che la sua qualità migliore è credere in quello che fa".

Presidente, anche lei ha avuto un consenso che va oltre anche le sue stesse aspettative. E lo ha avuto anche fuori dal suo territorio. Riuscirà – e in che modo – a mantenere così saldo il legame con la sua terra e la sua gente anche da Bruxelles?

"Ancora oggi mi emoziono a rileggere quel numero di preferenze così elevato e che non mi sarei mai aspettato: quasi 400mila. È un carico di fiducia e di responsabilità che non intendo disattendere, continuerò a stare tra la mia gente e sul territorio. Mi rivedrete spesso. È l’unica maniera che conosco per fare politica".

Il video con Rubens Pasino in cui ha snocciolato a memoria diverse formazioni di calcio, tra cui il Modena che conquistò la seria A nei primi anni duemila, ha fatto quasi mezzo milione di visualizzazioni sui social. Come è nata l’idea?.

"Ha voluto presentare i quindici candidati del Pd nella circoscrizione delle quattro regioni del nord-est in cui ero capolista, attraverso l’elenco di diverse formazioni di calcio entrate nella storia negli ultimi cinquant’anni espressione di città come Vicenza, Verona, Udine e appunto Modena. Dalle visualizzazioni e dai commenti la scelta è stata molto apprezzata ed era un modo di rendere più leggera la campagna elettorale. Ringrazio Rubens di essersi prestato, d’altra parte lui e Mauro Mayer sono due cari amici e bellissime persone, che il tifo per i canarini mi ha fatto conoscere".