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Stanzani, l’obiettivo dopo il sogno della A: "Ora sento di poter dare tanto al Carpi"

A un passo dal debutto con il Bologna, poi la Pro Patria: "In attacco riesco a giocare ovunque, ma preferisco stare vicino alla porta"

Leonardo Stanzani spera in una svolta nella squadra biancorossa

Leonardo Stanzani spera in una svolta nella squadra biancorossa

Delle sue qualità si era accorto anche un certo Sinisa Mihajlovic, che per tre volte appena 20enne lo portò in panchina col Bologna. Leonardo Stanzani è arrivato a un passo dal debutto in A con la maglia della sua squadra del cuore, ma da allora ne ha fatta di strada e dopo i 3 anni alla Pro Patria (108 gare, 19 reti e 14 assist), l’attaccante nato a Sant’Agata classe 2000 ha voglia di imporsi nella sua nuova avventura a Carpi. Per lui fin qui 6 gettoni di cui appena 2 da titolare, ma anche la sensazione che il momento giusto per sbloccarsi sia dietro l’angolo. "Questi primi due mesi a Carpi – spiega – sono stati molto intensi dal punto di vista fisico. All’inizio ho faticato con i carichi di lavoro ma ora quello step è superato. Sento di poter dare tanto ora. Ho parlato col mister qualche giorno fa perché anche tatticamente il calcio che facciamo è molto diverso da quello cui ero abituato, per non dire all’opposto. Per questo ci ho messo un po’ di tempo a entrare nei meccanismi. Alla Pro Patria i primi due anni i gol sono arrivati dopo due mesi, l’anno scorso invece sono partito forte con 3 gol le prime 6 gare, ma poi mi sono un po’ fermato. Io però non ho l’ansia da gol, so che il lavoro paga sempre. La Pianese domenica? Un avversario tosto, ma se facciamo il nostro calcio possiamo coglier la prima vittoria in trasferta". Dal punto di vista tattico Stanzani può giocare in tutti e tre i ruoli dell’attacco. "Sono molto duttile – prosegue – basta pensare che a Busto mi avevano preso per fare la mezz’ala… Ovvio che preferisco stare più vicino possibile alla porta ma non ci sono problemi".

Nato in una famiglia di sportivi, con i genitori tecnici federali di pattinaggio, sport che ha praticato anche il fratello fino in Nazionale, lui ha preferito il pallone da subito. "A 3 anni avevo i pattini al piede – sorride – ma ho fatto anche tennis, nuoto e ginnastica. Il Bologna è stato un percorso fantastico, cominciato a 10 anni e tranne una breve parentesi a Firenze durato altre 10 stagioni. Mister Mihajlovic ci teneva in grande considerazione, voleva conoscere bene tutti i ragazzi della Primavera aggregati. A febbraio 2020 al Dall’Ara con la Fiorentina avevamo una panchina cortissima, io ero l’unico di Svanberg, che però giocò una grande gara e alla fine non entrai".

Dal campo. Amayah ancora a riposa per la febbre. Cortesi a lavoro a Cesena per accelerare i tempi di recupero.

Panchine. Due nuovi tecnici nel girone del Carpi: a Pontedera dopo l’esonero di Agostini è stato scelto Leonardo Menichini, al Pineto al posto dell’esonerato Mirko Cudini è stato scelto Ivan Tisci, l’anno scorso all’Altamura.

Davide Setti