MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Stanlio & Ollio Ritratto quotidiano di due icone

Perrotta e Insegno portano al Michelangelo un omaggio ai due comici visti nel loro privato: "È soprattutto la storia di una vera amicizia"

Ollio (Federico Perrotta) e Stanlio (Claudio Insegno). da lunedì al Michelangelo

Ollio (Federico Perrotta) e Stanlio (Claudio Insegno). da lunedì al Michelangelo

Due serate strepitose all’insegna delle risate attendono il pubblico del Teatro Michelangelo di Modena. Martedì e mercoledì, alle 21, Federico Perrotta e Claudio Insegno portano in scena ‘Stanlio & Ollio. Una Commedia musicale senza cervello’, con la regia dello stesso Insegno. Lo spettacolo celebra la loro genialità portando in scena le gag, le prove dei film, la vita privata, le cadute e le torte in faccia. Una nuova produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con la Uao Spettacoli. Travolgente, come racconta Federico Perrotta.

Perrotta, innanzitutto lei chi interpreta?

"Ollio, mi pare ovvio (ride, ndr)".

Qualcosa sullo spettacolo?

"Partiamo da una doverosa premessa: quello che mettiamo in scena non è né una imitazione né una parodia dei due grandissimi artisti. È una commedia musicale, un omaggio divertente che vuole celebrarli come uomini, nella loro vita quotidiana". Come è nata l’idea?

"Durante il periodo della pandemia, una sera io e mia moglie stavano guardando un film su Stanlio & Ollio. Io piangevo. Mia moglie mi ha detto: ‘Perché piangi? Siete esattamente tu e Claudio!’. La scintilla è scoccata: l’ho chiamato e dall’apatia del momento che stavamo vivendo ci siamo catapultati nel sogno di realizzare uno spettacolo sulla loro vita".

Dunque protagonisti sono Oliver Hardy e Stan Laurel?

"Esatto, due grandi attori comici che hanno inventato la risata, mai prevedibile, mai volgare, mai deludente, che ha attraversato le generazioni. La loro vita è più rocambolesca dei loro sketch. Lo spettacolo è caratterizzato da una comicità semplice e leggera, incentrata sulla mimica, si viaggia a ritmo di ‘slapstick’. Quest’operazione teatrale è un atto d’amore da condividere con il pubblico che è cresciuto con il loro mito e un’occasione per le nuovissime generazioni di conoscere un tipo di comicità universale: quella loro goffa ingenuità che li ha resi sullo schermo due adulti mai davvero cresciuti che non hanno mai perso occasione per farsi dispetti, il loro stile e le loro invenzioni comiche non sono stati mai prevedibili, mai volgari, mai deludenti".

Un ritratto privato e a tratti inedito?

"Scrivere una commedia sulla loro vita artistica pareva un’impresa impossibile, visti la quantità di film girati e il materiale archiviato ma della loro vita privata sappiamo poco. Quanti sanno che Oliver Hardy aveva avviato un allevamento di polli che poi regalava agli amici perché gli dispiaceva mandarli al macello? Quanti sanno che Stan Laurel fu arrestato perché percorse 50 miglia contromano in autostrada completamente ubriaco? E cosa dire poi della loro vita sentimentale? Abbiamo voluto portare in scena una commedia che mescola fatti reali di vita vissuta dai due attori con eventi di fantasia, storia di un’amicizia vera".