GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Stangata Imu, l’allarme: "Altra tegola per le imprese. Aumenti fino a 1.600 euro"

Le associazioni di categoria hanno svolto delle simulazioni per i fabbricati usati dai proprietari: "L’amministrazione aveva parlato di un incremento medio di 30 euro, ma i conti non tornano"

Sempre più costi per le aziende

Sempre più costi per le aziende

Modena, 2 marzo 2025 – Allarme delle imprese per l’aumento Imu: altro che 30 euro l’anno. Sapevano del giro di vite, ma tradotto in importi effettivi non lo immaginavano così stretto. In termini percentuali per i fabbricati di categoria D utilizzati direttamente dai proprietari si passa dallo 0,97% all’1,05% "Dall’amministrazione – fanno presente Lapam Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti – affermano che, secondo le loro simulazioni, suddividendo il totale dell’incremento del gettito atteso per il numero di immobili su cui si spalma l’aumento medio sarebbe di circa 30 euro l’anno per ciascun fabbricato oggetto dell’incremento di aliquote". Dati che, però, non trovano riscontro dalle simulazioni interne alle associazioni: "Analizzando dei casi a campione, è emerso che su un fabbricato di circa 50 metri quadri la differenza Imu sarebbe di 94 euro all’anno, su un fabbricato di 650 metri quadri di circa 413 euro annui mentre su uno di 2.600 metri quadri di 1.653 euro all’anno". Cifre significative per le imprese, alla luce di un contesto "che non agevola le realtà imprenditoriali. Per questo ci attendiamo che le futuri manovre tengano conto di queste esigenze, determinanti sul fronte occupazionale. Un ruolo, questo, che rischia di essere sottovalutato". In generale, scrivono le associazioni, "pur condividendo l’impianto generale della manovra, non possiamo non evidenziare come alcune azioni aggravino la situazione economica delle imprese, già alle prese con grandi problematiche determinate dai costi per l’energia, da situazioni geopolitiche incerte e crisi generalizzate". È il caso proprio dell’aumento dell’Imu, "che compromette le capacità di investimento, in particolare delle Pmi, minandone la competitività".

L’incremento Imu nel bilancio riguardava le aziende, ma anche le abitazioni. Rimangono invariate le aliquote ordinarie, mentre vengono modificate quelle agevolate: "Per tutti coloro che metteranno a disposizione alloggi per la locazione all’Agenzia Casa – spiegano dal Comune – l’aliquota viene ridotta dallo 0.5% allo 0.3%, mentre per gli affitti concordati (compresi quelli per gli studenti) si passa dall’attuale 0.76% allo 0.8%". E non passa l’emendamento di Modena in Ascolto, Lega Modena e Forza Italia che chiedevano 539.373 euro da destinare a cancellare l’incremento dell’Imu per l’anno 2025 sugli immobili dati in affitto a canone concordato.

L’assessore al Bilancio Vittorio Molinari è intervenuto commentando l’approvazione del bilancio specificando per esempio che, rispetto al Fondo crediti di dubbia esigibilità, "Imu e Irpef vengono calcolate su quello che viene accertato" e che "la riscossione va migliorata, in quanto è un obbligo morale". Rispetto poi all’indebitamento, "è importante se consente alla macchina comunale di funzionare e dare servizi: e questo è l’obiettivo che vogliamo perseguire". Sulla tassazione comunale, l’assessore ha puntualizzato che "l’intenzione dell’Amministrazione non è aumentare le tasse, ma si è dovuto fronteggiare la riduzione delle risorse statali".