OTTAVIA FIRMANI
Cronaca

Spray al peperoncino al Barozzi. Bombolette lasciate in corridoio: "Siamo preoccupati e spaventati"

La polizia indaga per risalire ai responsabili degli ’attacchi’ avvenuti all’interno dell’istituto. Gli studenti: "Tra di noi ci diciamo di stare calmi per non alimentare il caos, ma è difficile"

La polizia indaga

La polizia indaga

Modena, 29 marzo 2025 – "Siamo preoccupati. Tra di noi ci diciamo di stare calmi ed evitare di creare caos". Parla così Morena Finocchio, studentessa dell’Istituto Tecnico Barozzi di Modena, sede, negli ultimi mesi, di ripetuti episodi legati all’uso improprio di spray al peperoncino. Tre episodi nel giro di dieci giorni, l’ultimo qualche ora fa, quando degli studenti sono entrati in un’aula del seminterrato durante una lezione, spruzzando spray urticante e fuggendo immediatamente. Questo ha provocato panico tra gli studenti: tre studentesse minorenni hanno accusato irritazione agli occhi, tosse, difficoltà respiratorie e nausea, rendendo necessario il loro trasporto al pronto soccorso. Questi episodi, così frequenti, hanno sollevato una serie preoccupazioni riguardo alla sicurezza all’interno degli istituti scolastici della città. "Al Barozzi – continua la studentessa –, a parte gli episodi legati allo spray al peperoncino, non ci sono situazioni gravi da segnalare. Penso che si tratti di dispetti di studenti, ma la scuola credo sia sotto controllo: personalmente, non ho mai riscontrato problemi e la considero un ambiente sicuro".

Diverso è il quadro in altri istituti, dove la situazione appare più gestibile. "Il liceo Muratori è una scuola molto tranquilla, non succede mai nulla di preoccupante – afferma la studentessa Sofia Rossi –. Siamo sempre controllati, c’è sempre un professore o un collaboratore presente, anche in giardino c’è chi vigila". Anche il liceo Carlo Sigonio è un ambiente sicuro, secondo i racconti dei suoi alunni. Non ho mai visto episodi di bullismo o vandalismo – dice Margherita Carboni –. Solo quest’anno alcuni ragazzi di altre scuole sono entrati nel nostro istituto per fare degli scherzi, ma i professori sono subito intervenuti e hanno sistemato la situazione in poco tempo".

Dai racconti degli studenti emerge un quadro variegato: all’interno degli istituti la situazione sembra generalmente sotto controllo, grazie alla vigilanza del personale scolastico e alle misure di sicurezza. È fuori dalle scuole che sorgono le maggiori criticità, soprattutto nelle aree di transito come le fermate degli autobus e le piazze di ritrovo degli studenti.

"È successo che si verificassero risse tra studenti, ma soprattutto fuori dalla scuola. Se nasce una lite, di solito qualcuno interviene per calmare la situazione. A intervenire però sono gli studenti stessi – racconta lo studente Samuele Brigante–. C’è un clima di rispetto e di fiducia, cerchiamo di essere uniti". "Frequentavo il Selmi e lì le risse erano più frequenti, devo dire - racconta invece Carlo Alberto Caselli -. A un certo punto, per mantenere la situazione sotto controllo hanno dovuto aumentare la sicurezza fuori dalla scuola, con tre o quattro volanti al giorno, e perfino con i militari". Anche al liceo scientifico Wiligelmo si sono registrati episodi di tensione, soprattutto fuori dall’orario scolastico.

"Dentro la scuola – commenta Riccardo Mazzi – siamo abbastanza sotto controllo e supervisionati, ma ultimamente ci sono stati episodi di vandalismo, specialmente nei confronti dei professori, ad esempio, sono comparsi dei graffiti di protesta". Il problema maggiore, però, anche per il Wiligelmo, riguarda l’area esterna: "Alla fermata dei bus della nostra scuola - racconta lo studente - ci sono stati episodi di bullismo e anche rapine, ai danni soprattutto degli studenti". L’episodio del Barozzi riaccende dunque i riflettori sul tema della sicurezza, tra i banchi e non solo.