‘Fraternidad’. La parola che Riccardo Rovatti e i due amici con cui era in auto al momento dello schianto, si erano fatti tatuare sul polso. Amici, come fratelli, inseparabili. Riccardo, figlio unico, aveva trovato in loro la ‘fratellanza’. Mercoledì sera, erano usciti come tante altre volte, un giretto in centro e stavano tornando a casa, verso Cibeno. Poi il buio. Al volante A.Q., al suo fianco Luca Borraccino, amico storico di Riccardo: "Ho ricordi confusi – afferma Luca ancora sotto choc –. Ma soprattutto non riesco a credere che lui non ci sia più. Io sono qui che aspetto un suo messaggio, in cui mi chiede se ci vediamo stasera o se vado da lui a giocare alla playstation. Non mi pare possibile che quel messaggio non arriverà mai più". "Siamo amici da oltre sette anni, e lavoravamo anche insieme alla carteria: eravamo sempre insieme, ormai vedevo più lui che la mia famiglia…". Luca e l’altro coetaneo che era alla guida della Panda, dopo il terribile incidente, sono stati portati al pronto soccorso del Ramazzini, ma poi dimessi ieri mattina: "Alle sei stamattina (ieri per chi legge, ndr) sono tornato a casa – prosegue Luca –. Ho ferite e lesioni ma nulla di serio. E’ successo in un attimo: uno pensa alla pericolosità di quando si esce nel week end e magari si torna tardi, invece era stata una serata tranquillissima, a letto presto perché poi al mattino si lavora. Cosa ricordo? L’airbag è scoppiato, la portiera era bloccata, ho preso una botta in testa, non riuscivo a respirare, sono uscito dal parabrezza il cui vetro si era frantumato. Mi sono voltato per cercare Riccardo, aveva la testa appoggiata contro il retro del mio sedile, era immobile". Per stare insieme e condividere il dolore, alcuni amici di Luca e la fidanzata ieri hanno pranzato insieme: "Non vogliono lasciarmi solo. Appena possibile mi confronterò con gli altri amici per organizzare qualcosa in memoria di Riccardo, come un memorial di calcetto… Giocavamo insieme quasi ogni domenica. E lui, ora non è più con me, con noi".
Struggenti e affettuosi anche i ricordi degli ex compagni di scuola, che hanno frequentato con lui l’istituto Fermi di Carpi: "‘Rova’ era un ragazzo solare, molto simpatico, amava andare a ballare, divertirsi con i suoi amici – ricorda una sua compagna di classe –. Trovava sempre il modo di rendere la scuola divertente con battute, risate e scherzi. Era molto determinato, se aveva un’idea in testa non c’era molto di fargliela cambiare. Amava gli sport, in particolare la boxe e il calcio, infatti era solito fare partite di calcetto con gli amici". Mattia era il suo compagno di banco: "Che dire di lui se non che era solare, simpatico, ci si divertiva sempre in sua compagnia".
Lo staff dell’Oltrecafè lo ricorda con affetto: "Era un ‘amico’ della discoteca, veniva spesso qui con gli amici, siamo vicini alla famiglia".
Maria Silvia Cabri