"Sos gatti randagi, volontari lasciati soli"

Frignano, alcuni cittadini si occupano delle colonie. "Ma i felini continuano ad aumentare e le spese sono a carico del nostro gruppo"

"Sos gatti randagi, volontari lasciati soli"

Frignano, alcuni cittadini si occupano delle colonie. "Ma i felini continuano ad aumentare e le spese sono a carico del nostro gruppo"

"È al collasso la situazione dei gatti randagi in tutto il Frignano!". La pittrice e scrittrice frignanese Franca Gualmini diffonde un appello da parte di tutti i volontari che si occupano dei gatti nel nostro Appennino: "Da 12 anni senza un rifugio, le gattare e i gattari del vasto territorio del Frignano provano a fare miracoli, pagando di tasca propria il cibo per i gatti randagi, sempre molto numerosi, seppur in parte sterilizzati grazie alla loro tenacia nelle catture e alla collaborazione Ausl. Spesso i cuccioli si riescono a prendere e fatti adottare ma molti invece crescono selvaticamente. Una gatta partorisce due volte l’anno dopo l’età di 5-7 mesi, dai 3 ai 7 cuccioli, le cui femmine partoriranno dopo 5-7 mesi altre cucciolate e allora facciamo 2 conti: quanti gatti randagi avremo? Purtroppo -proseguono i volontari- molte sono le malattie che i troppi gatti si trasmettono tra loro e che passano anche ai gatti di proprietà sia di residenti che turisti. Tanti ancora gli stalloni i cui proprietari non sterilizzano ‘per tenere pulito dai topi’ (senza tener conto dei consigli dei veterinari e dei nostri medici che ne va dell’igiene felina e umana!). Qualche Sindaco si è preoccupato un pochino di più, e ha anche aiutato pagando medicine e cibo di tasca propria. Grazie, ma questo non risolve la situazione. I gatti randagi sono per legge di proprietà del Comune dove si trovano. E sono tutelati dalla legge. Ma chi spende per tutelarli? Quali sono i finanziamenti della Regione e dei Comuni per i gatti di colonia? Niente. Bisognerebbe che l’Unione dei Comuni e ogni Sindaco -e qui il pressante appello dei volontari- superassero i pregiudizi dei cittadini meno informati ed investano in tutela felina: aiutando i gattari nelle spese di cibo nell’acquisto di medicine e soprattutto di antiparassitari (ma quanti morbi e affezioni trasmettono le zanzare e le zecche, con pericolo e rischio anche delle persone?). Occorre che l’Unione e i Sindaci contribuiscano alle cure necessarie ai gatti di strada e di colonia. Se una volontaria trova un gatto ammalato e se riesce a catturarlo non sa poi dove portarlo. Non c’è nessuna convenzione con alcun veterinario. E allora si lascia in giro un gatto ammalato? Bisogna coinvolgere le istituzioni. E allora finalmente sarà benessere felino, ma anche di noi umani, residenti e turisti". Già nel 2005 uno dei problemi lamentati dai turisti nei mesi estivi in Appennino era l’eccessiva presenza di colonie feline. ‘Ora a Pavullo – concludono i volontari – sterilizzano gratuitamente i gatti di colonia ; ma se un gatto è ammalato viene dato appuntamento per sterilizzazione dopo circa un mese, ma se ha una malattia grave nel frattempo la può trasmettere".

Giuliano Pasquesi