Dodici anni fa il sisma ne frustrò la crescita col crollo di metà del complesso produttivo ed il ferimento del titolare, Vanni Tinti, e di un collaboratore, l’amministratore delegato. "Il terremoto nonostante la mia tenacia e forza di volontà – ricorda Tinti, che rimase seriamente ferito sotto le macerie del capannone crollato, insieme ad uno stretto collaboratore, l’amministratore delegato – mi aveva veramente piegato in due. Ed è grazie ai miei figli, Sara e Matteo, che l’azienda è ripartita in pochi mesi. A settembre eravamo rientrati con tutta la produzione, che per qualche tempo era stata in parte trasferita a Brescia, e senza perdere un solo cliente". Oggi Im.Va, acronimo di Imes, padre dell’attuale presidente, e di Vanni, il figlio, taglia con orgoglio il traguardo delle cinquanta candeline. "L’azienda, trasferitasi a San Prospero nel 1980, - sottolinea l’amministrazione comunale, fiera di questa realtà - ha contribuito attivamente alla crescita del tessuto sociale della comunità, con oltre 70 dipendenti che lavorano e risiedono a San Prospero ed è, quindi, un segno importante celebrare la ricorrenza del suo mezzo secolo proprio nei giorni in cui ricordiamo il sisma che ci ha colpiti 12 anni fa". Nata nel ‘60 a Disvetro di Cavezzo, località da dove proveniva il capostipite che iniziò l’attività di fabbro ferraio, come bottega per la lavorazione del ferro per il settore agricolo, dedicandosi alla riparazione di mezzi agricoli, attualmente Im.Va, che si espande su 3 stabilimenti produttivi che occupano una superficie di 7.000 metri quadrati, attraverso successive tappe è arrivata a caratterizzarsi come azienda produttrice di porte industriali su misura, anche di grandi dimensioni (50 x 20 metri), tanto da diventare uno dei maggiori player del mercato europeo. "Il salto di qualità è stato nel Duemila - ricorda Vanni Tinti – perché dopo 20 anni di lavoro nell’edilizia civile, una buona stella mi ha fatto entrare in un mondo più industrializzato, un mondo e un prodotto specializzato fatto da noi. Allora si è cominciato con questa tecnologia nuova dei portoni di sicurezza. Nel giro di qualche anno da 15 dipendenti si è passati a 50". "Questo – aggiunge la figlia Sara, oggi a capo dell’amministrazione – è stato anche il momento che abbiamo cambiato la tipologia del nostro mercato da locale internazionale". Domani, giorno della festa per i 50 anni nella sede di via Caduti sul lavoro la proprietà incontrerà la popolazione e sarà possibile visitare gli stabilimenti produttivi ed ascoltare il saluto delle autorità civili e religiose.
Alberto Greco