Marco Pollastri è il nuovo presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione Emilia-Romagna, la struttura che promuove azioni di educazione, formazione e diffusione della cultura della sicurezza stradale con l’obiettivo di ridurre il numero di vittime sulla strada e il costo sociale causato dagli incidenti stradali. "Un professionista con una solida competenza sul campo – hanno detto il presidente della Regione, Michele de Pascale, e l’assessora regionale alla Mobilità e Trasporti, Irene Priolo – che, siamo convinti, farà un buon lavoro. Con la sua esperienza consolidata sui temi della sicurezza stradale, unita a un profilo tecnico-scientifico più che adeguato, potrà dare il giusto impulso allo sviluppo di azioni sempre più efficaci. L’Osservatorio è uno strumento prezioso su cui continueremo a investire e a garantire il nostro impegno per aumentare la sicurezza dei cittadini sulle strade. Ringraziamo Mauro Sorbi, che lascia dopo due mandati, per il contributo portato in questi anni".
Mauro Sorbi però non ringrazia affatto, anzi attacca. con con amarezza. "Direi che sulla mia mancata nomina pesa molto una cieca ideologia di chi conosce una sola regola: o con me o contro di me", è il messaggio d’addio per la nuova amministrazione de Pascale. "Ovviamente tanti auguri a chi mi seguirà in questo delicato compito, ma credo che se seguirà... i suggerimenti, avrà una vita più tranquilla", aggiunge tagliente rivolto al successore Marco Pollastri, figura impegnata sul fronte della mobilità sostenibile. Secondo Sorbi il presidente dell’osservatorio sulla sicurezza stradale "dovrebbe essere scelto fra i non allineati, perché dovrebbe poter svolgere un ruolo di garanzia, di super partes. Dispiace che la sicurezza stradale debba fare i conti con la politica, spesso cieca e sorda ai problemi della gente, perché per alcuni l’importante è far trionfare il proprio ego anziché condividere soluzioni a evidenti problemi dei cittadini".
Nonostante i due mandati alle spalle, Sorbi si rammarica per il mancato rinnovo dell’incarico e definisce quelle di commiato ricevute dal nuovo corso di viale Aldo Moro "parole di circostanza di chi non vuole disvelare la ragione vera". In questi dieci anni, aggiunge l’ex consigliere provinciale bolognese Udc, "ho cercato di svolgere un ruolo di garanzia, non allineandomi ai diktat o agli ordini di scuderia che provenivano da certi vertici di altri enti locali, che ripetutamente hanno chiesto le mie dimissioni. Questo mancato rinnovo è per me motivo di vanto, perché è la prova del fatto che non ho mai edulcorato i dati forniti dalle forze dell’ordine, dal ministero dei trasporti e dai vari stakeholders o rilasciato interviste per avvallare certe scelte a favore di una viabilità ideologica".