REDAZIONE MODENA

Sicurezza, le proposte: "Aiuole ai bordi delle strade e attraversamenti rialzati"

Davide Paltrinieri (Modena 30): "Si segua l’esempio della Danimarca" .

Davide Paltrinieri (Modena 30): "Si segua l’esempio della Danimarca" .

Davide Paltrinieri (Modena 30): "Si segua l’esempio della Danimarca" .

Sono quattro le nuove zone 30 annunciate dal Comune che verranno realizzate in città. "Un primo passo in avanti, che reputiamo positivo, ma che da solo non basterà a cambiare le cose". Va dritto al punto Davide Paltrinieri, referente di Modena 30, illustrando allo stesso tempo gli interventi che sarebbe necessario introdurre per rendere più sicure le nostre strade. "Come per quanto riguarda le ciclabili, anche per le zone trenta è fondamentale non ragionare solamente sull’estensione, ma anche sul loro monitoraggio. Mi spiego meglio: non basta avere numerose aree in cui disporre un cartello per la riduzione dei limiti di velocità, molto spesso ignorati dagli automobilisti. Ma arricchirle con degli strumenti che riescano a calmierare il traffico – come dossi o aiuole – e che obblighino così il conducente a fare più attenzione. Altrimenti nulla funziona: ne è un esempio l’auto che si è ribaltata in una zona trenta proprio quest’estate".

Anche per questo, il consiglio di Paltrinieri, è proprio quello di allargare lo sguardo ed emulare gli esempi presenti anche in altre città o paesi, rendendo dunque il cambiamento sistematico ed efficace. Come succede in Danimarca, "dove non è di certo insolito trovare aiuole ai lati delle strade, che restringono la carreggiata. Uno standard molto diffuso, usato per l’appunto con l’obiettivo di far rallentare i veicoli. Sono modelli, questi, che possono essere introdotti in ogni città: la zona trenta in via Sagittario replica questo modello, ed è un bene, ma è chiaro che elementi del genere debbano essere costanti anche nelle altre zone per essere efficaci. Anche per questo lo ribadisco: bene l’introduzione di nuove aree trenta, ma ricordiamoci di monitorare e di intervenire anche in quelle già esistenti, che non vanno oltre un mero cartello". Allargando lo sguardo anche sulle altre strade, tra gli interventi consigliati dal referente di Modena 30 c’è anche quello delle ‘curb extension’ (l’allargamento dei marciapiedi agli incroci, ndr) e, non da ultimo, sarebbe necessario "intervenire al più presto sugli attraversamenti di almeno un chilometro dalle scuole per rialzarli tutti, a prescindere dai progetti di strade scolastiche – continua – e lavorare inoltre con le associazioni per studiare interventi di urbanismo tattico leggero che facciano toccare con mano i vantaggi di liberare spazi per la socializzazione e maggior sicurezza di tutti". Ma un tassello fondamentale in questo mosaico è anche quello dell’informazione. "Molti sono scettici verso le zone trenta, ma c’è un motivo evidente: manca l’informazione. Ognuno di noi, per vederne i benefici, deve essere messo al corrente di cosa e del perché sono introdotte delle modifiche riguardo la viabilità. Non soltanto essere consapevoli di un progetto che verrà realizzato". "La nostra città deve avere il coraggio di andare verso questa direzione. Il programma della coalizione che ha vinto a Modena prevede gran parte delle cose che ho detto, contiamo quindi che si acceleri questo processo già iniziato, e coinvolgendo cittadini e associazioni questo cambiamento potrà essere della e per la comunità".

g. d. c.