GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Sicurezza e questura in fascia A. Il sindaco sfida il centrodestra: "Andiamo insieme dal Ministro"

I primi centro giorni di Mezzetti. "Se si sale di livello aumenta il numero di poliziotti, carabinieri e finanzieri" "Trasporti, il servizio non va: convochiamo Seta. Grandi eventi? Meglio appuntamenti tutto l’anno"

Sicurezza e questura in fascia A. Il sindaco sfida il centrodestra: "Andiamo insieme dal Ministro"

Modena, 22 settembre 2024 – "Chiederò formalmente all’opposizione in Consiglio di andare insieme a Roma dal ministro Matteo Piantedosi a chiedere l’elevazione della questura di Modena in fascia A: sono pronto a riconoscere i loro meriti se Modena raggiungerà questo obiettivo". Il sindaco Massimo Mezzetti ha annunciato la proposta venerdì sera in occasione dei ‘cento giorni’ da primo cittadino, intervistato alla Festa dell’unità da tre giornalisti: Ettore Tazzioli (Trc), Barbara Manicardi (Il Resto del Carlino Modena) e Paola Ducci (Gazzetta di Modena). "Comune e sindaco – ha premesso Mezzetti – non hanno competenze dirette su ordine pubblico e sicurezza. Possiamo naturalmente potenziare il presidio del territorio con una maggiore dislocazione della polizia locale e favorendo l’inclusione sociale. Prevederemo l’introduzione degli street tutor, che possono contribuire a stemperare le situazioni di tensione che si determinano nei luoghi della movida,via Taglio, via Gallucci, via Pomposa, con un rapporto diretto con le forze dell’ordine. La rissa in via Fonteraso? È una rissa come tante ne avvengono anche altrove, non facciamo i provinciali, non dipingiamo Modena come il Bronx". Piuttosto ha aggiunto "occorre puntare sulla elevazione della questura in Fascia A, significherebbe aumentare polizia, carabinieri, procura, guardia di finanza".

Sicurezza. Il sindaco ha commentato la classifica del Sole 24 ore sui reati e la sedicesima posizione di Modena: "Quello che però nessuno dice è che il dato sui reati è condizionata dalla crescita degli omicidi stradali, un indice che fa salire il punteggio e che ci deve far riflettere visto che molte forze dell’opposizione chiedono di togliere tutti gli autovelox dalla città". Mezzetti ha annunciato inoltre un fondo specifico per cittadini e commercianti per la sicurezza passiva: dall’allarme al cancello blindato, finanche arrivare a forme di collaborazione con gli istituti di vigilanza privata".

Trasporti. Molto critico sulla rete di bus in circolazione, provata da un burrascoso inizio dell’anno scolastico. "Da Seta hanno un problema di carenza di autisti e ci dicono che ne stanno formando altri. Hanno proceduto a rimodulare gli orari dandoci la garanzia che per l’inizio delle scuole le corse sarebbero state puntuali. Da quello che è accaduto tuttavia non sembra: folla di studenti alle fermate, corse saltate. Tutti se la prendono con il presidente di Seta. Nel Patto di sindacato tra Seta, Modena, Reggio e Piacenza, il presidente però non ha deleghe, non ha potere. La responsabilità è riconducibile all’amministratore delegato, indicato da Tper e che tra l’altro viene a Modena solo due volte a settimana. Tper vuole fare un Holding: ebbene, noi entreremo nella Holding solo quando avranno fatto ordine in azienda e l’avranno resa funzionante. Aspettiamo ancora qualche giorno per vedere come va. Se la situazione non migliora, convocheremo i vertici di Seta".

Rifiuti. Mentre sta per cominciare la modifica del sistema di raccolta: "Abbiamo chiesto a Hera di proporre soluzioni alternative ai sacchi a terra, prevedendo bidoncini, smart box, carrellabili, isole di casette smart con la card per rioni. L’intento è eliminare il sistema del calendario rigido con i giorni fissi di conferimento, così da facilitare la vita dei cittadini: la raccolta non deve essere una condanna. Manterremo i sacchi colorati tracciabili perché comunque l’obiettivo è garantire il porta a porta integrale, anche per prevedere in prospettiva la tariffa puntuale. Entro Natale sarà avviata la trasformazione, a regime ci arriveremo nei primi mesi dell’anno nuovo".

Cultura. Impazza il tormentone che a Modena mancano ‘i grandi eventi’, a differenza di città vicine come Reggio e Ferrara. "Al massimo – ha precisato il sindaco – in quelle città si può parlare di grandi concerti più che di grandi eventi, organizzati però dagli impresari non dal Comune. L’ultimo concerto a Modena è stato quello di Vasco nel 2017: è meglio allora un grande evento ogni 7 anni, con enorme dispendio di risorse, oppure tanti eventi tutto l’anno coinvolgendo diversi pezzi della città? Io preferisco la seconda strada. Si potrebbero per esempio organizzare concerti di media grandezza da 8-10 mila spettatori al Novi Sad, oggi isolato. Magari aprendo altre attività commerciali così le cattive frequentazioni si allontanano. Certo occorrerebbero risorse economiche nuove e fresche. L’assessorato attualmente dispone solo di 40mila euro l’anno e bisogna ricorrere alla Fondazione: ma è possibile che si debba delegare a un soggetto di natura privata la spesa culturale della città? È necessario riportare risorse anche su questo fronte".