Democrazia, libertà, tolleranza, rispetto dei diritti dell’uomo. Queste le parole chiave ribadite ieri mattina all’ex campo di concentramento di Fossoli dove si è ricordato il 78° anniversario dell’eccidio di Cibeno in cui furono uccisi 67 internati politici a Fossoli. Dopo i riti religiosi, affidati al vicario generale della Diocesi, monsignor Gildo Manicardi e al rabbino Capo di Modena e Reggio Emilia, Beniamino Goldstein, sul palco hanno portato la loro testimonianza il sindaco Alberto Bellelli, il presidente della Fondazione Fossoli Pierluigi Castagnetti, Emanuele Fiano, deputato, figlio di Nedo (1925-2020), che transitò da Fossoli e sopravvisse ad Auschwitz e Buchenwald, unico della famiglia, ed Elisabetta Gualmini, europarlamentare, già vice presidente della Regione. Tutti i relatori hanno ricordato, con parole nostalgiche e di stima, la compianta figura di David Sassoli che lo scorso anno ha presenziato alla commemorazione con Ursula Von der Leyen, "un evento che rimarrà nella storia per le cose dette ed i gesti compiuti – ha sottolineato il primo cittadino –. Non scorderemo mai il momento nel quale tenendosi per mano i due presidenti hanno voluto ricordare i caduti, e le parole pronunciate da Sassoli sull’Europa come il continente dei diritti. Parole che ora più che mai devono farci riflettere".
m.s.c.