Sapeva che la famiglia avrebbe fatto di tutto per impedirle di vivere il suo amore. Aveva capito, però, che quello che aveva davanti era il ragazzo che voleva sposare e non sarebbe tornata sui propri passi per nessun motivo al mondo. Quando però i genitori lo hanno scoperto, hanno iniziato a maltrattarla e a picchiarla, cercando di convincerla con ogni genere di violenza, psicologica e fisica a lasciare quello che oggi è suo marito. In base a quanto emerso dalle indagini, infatti, lei, la vittima, era già stata promessa in sposa ad un altro uomo nel paese d’origine, lo Sri Lanka. Sono stati rinviati ieri a giudizio con le pesanti accuse di maltrattamenti e lesioni due genitori di 50 e 52 anni originari dello Sri Lanka. Gli imputati vivono e lavorano da tempo nel modenese.
La storia ricorda purtroppo quella della giovane Saman, la giovane pakistana uccisa dai familiari dopo essersi opposta a un matrimonio combinato. In questo caso, però – in base a quanto emerso – la vittima, una 27enne, è fuggita di casa e ha sposato il giovane connazionale di cui si era perdutamente innamorata, portando avanti la causa contro i genitori dopo aver trovato il coraggio di denunciare. I reati contestati risalgono a gennaio 2021 e si sarebbero protratti fino a settembre dello stesso anno, quando la giovane ha sporto denuncia appunto e se ne è andata di casa. In base a quanto emerso dalle indagini, condotte dai carabinieri, i genitori, mediante condotte violente e vessatorie con cadenza periodica, se non abituali avrebbero sottoposto la figlia a sofferenze fisiche e morali. Maltrattamenti, umiliazioni, vessazioni e percosse scoppiate dopo la scoperta che la giovane figlia si era innamorata di un uomo che loro non avevano scelto. Picchiandola e denigrandola i coniugi pensavano di riuscire a convincere la figlia, sottoposta a quotidiana violenza, a rinunciare all’amore e a seguire quella che ritenevano essere ‘la tradizione’ di famiglia. Pare infatti che i genitori avessero appunto promesso la figlioletta in sposa ad un altro connazionale, nel paese d’origine. La 27enne, temendo per la propria incolumità ma, soprattutto, convinta a difendere la propria libertà e la propria relazione si era così rivolta ai carabinieri per denunciare entrambi i genitori e per raccontare quanto era costretta da tempo a subire. La prima udienza del processo nei confronti dei coniugi – che rischiano il carcere ma anche l’espulsione – è prevista per aprile. I genitori sono infatti accusati di maltrattamenti e lesioni. Pare però che gli imputati, dopo aver appreso del matrimonio della figlia, le abbiano inviato un regalo di nozze in segno di ‘pace’. La ragazza, che per mesi avrebbe subito ogni tipo di angheria, ha deciso però di non ritirare la denuncia nei confronti di mamma e papà.