
SI È SPENTO l’altra notte a Savigno Giorgio Mongiorgi, imprenditore della carne, creatore del prosciuttificio Antica Pieve e sempre in prima linea nelle iniziative di beneficenza e di promozione del piccolo centro dell’alta Valsamoggia. Aveva 75 anni. Circondato dall’affetto dei suoi cari, dalla moglie Mirella, i figli Matteo, Nicola e Sara, e poi i quattro nipotini, per quasi due anni ha combattuto la crudele malattia che priva la sua famiglia e le sue aziende del loro fondatore.
La sua attività era iniziata dalla piccola macelleria del suo paese per poi estendersi progressivamente al settore nazionale ed europeo del commercio e lavorazione della carne. Nello stabilimento modello che ha costruito a Guiglia, che conta una ventina di collaboratori, ora ogni settimana vengono lavorati circa 900 prosciutti. Fra essi quelli a marchio Dolce Maggiore, stagionati con sale dolce di Cervia, protagonista di una memorabile ‘disfida gastronomica’ in abbinamento a tigelle bolognesi e piadina romagnola. Nel negozio-vetrina nella piazza di Savigno, oltre ad una collezione di moto, biciclette e tanti cimeli d’epoca, aveva voluto installare un defibrillatore messo a disposizione di tutti gli organizzatori dei tanti eventi che si svolgono nella comunità con la quale ha mantenuto sempre un legame profondo.
Il funerale verrà celebrato domani alle 11 negli spazi dello stabilimento di Guiglia, sotto lo sguardo dell’immagine venerata nel santuario della Madonna di Medjugorje della quale sosteneva i progetti a favore dell’infanzia.
Gabriele Mignardi