VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Si drogano davanti alla figlia. Crack anche durante l’allattamento. Coppia a processo per maltrattamenti

Secondo le accuse i due genitori 40enni erano consapevoli dei rischi che hanno volutamente ignorato. La piccola, all’epoca minore di 3 anni, è stata esposta ai fumi in auto e a casa riportando problemi di salute .

Si drogano davanti alla figlia. Crack anche durante l’allattamento. Coppia a processo per maltrattamenti

Secondo le accuse i due genitori 40enni erano consapevoli dei rischi che hanno volutamente ignorato. La piccola, all’epoca minore di 3 anni, è stata esposta ai fumi in auto e a casa riportando problemi di salute .

Commette il reato di maltrattamenti la mamma che allatta dopo aver assunto droghe.

Secondo una recente sentenza di Cassazione, la numero 43307/2023 il delitto di maltrattamenti non è un reato di evento, ma di condotta: il maltrattamento, nel caso specifico, si sostanziata nel veicolare al neonato, sin dalla sua nascita, tramite il latte materno, le sostanze stupefacenti assunte dalla mamma.

E’ partendo da questo assunto che la procura di Modena ha chiesto il processo per una mamma modenese e il compagno della stessa, accusati appunto di maltrattamenti.

Ieri la donna, una 40enne italiana e il compagno coetaneo, di origine nigeriana, sono stati rinviati a giudizio per il citato reato, aggravato dalla minore età della loro bambina e dal legame di parentela con la stessa.

La piccola, nel frattempo, è stata affidata ad una famiglia dopo l’intervento dei servizi sociali. La volontà – a quanto pare – è quella nel tempo di riavvicinare la minore alla mamma, all’interno della comunità in cui la donna ora vive.

La triste vicenda, che si discuterà ora in un’aula del tribunale, risale allo scorso anno.

O meglio, le accuse parlano di diversi episodi tra il 2022 e il 2023 in cui i genitori della piccola, che all’epoca non aveva neppure tre anni le avrebbero fatto inalare sostanze stupefacenti e, soprattutto, più occasioni in cui la mamma, tossicodipendente, l’avrebbe allattata al seno esponendola a gravi rischi.

L’assunzione prolungata di sostanze stupefacenti da parte della madre avrebbe causato nella bambina concreti problemi di salute, legati anche al mancato accrescimento della piccola.

Sono stati i servizi sociali a segnalare la grave situazione e da quel momento sono scattate le indagini che avrebbero portato all’allontanamento della bambina.

Secondo le accuse, infatti, nonostante la conoscenza dei rischi concreti per la salute della bimba, entrambi i genitori avrebbero assunto e quindi fumato crack in sua presenza, inalandola quotidianamente all’interno dell’abitazione dove la minore viveva appunto ma anche all’interno dell’abitacolo dell’auto.

In questo modo è stata esposta sin dalla tenera età alla inalazione dei fumi.

Secondo la procura, inoltre, la donna, nonostante la diffida del personale socio sanitario avrebbe continuato ad allattare al seno la piccola, determinando in questo modo l’assorbimento di cocaina da parte della bambina.

L’imputata, però, avrebbe sostenuto al contrario di aver sempre acquistato il latte in polvere, evitando di attaccare la piccola al seno.

Ora entrambi i genitori affronteranno il processo che, in primo piano, pone la salute e la tutela della piccola.

Nella citata sentenza della suprema corte i giudici sottolineano come vi sia stata, nel caso in esame, la "consapevolezza della ricorrente" rispetto ai rischi assunti nell’allattare il minore dopo aver assunto sostanze stupefacente.