Seta senza pace, nuovo raid e furti. Svuotate le casse di tredici bus: "Serve la guardia fissa nel deposito"

Dopo la molotov e i mezzi bloccati col silicone, un altro episodio. Insorgono i sindacati Orsa e Cisl: "Bisogna proteggere autisti e flotta. E’ alto il rischio di incappare in qualche malintenzionato: intervenite".

Seta senza pace, nuovo raid e furti. Svuotate le casse di tredici bus: "Serve la guardia fissa nel deposito"

Dopo la molotov e i mezzi bloccati col silicone, un altro episodio. Insorgono i sindacati Orsa e Cisl: "Bisogna proteggere autisti e flotta. E’ alto il rischio di incappare in qualche malintenzionato: intervenite".

Seta sotto attacco, ancora. Esplode la polemica. Dopo il raid vandalico, l’atto incendiario e, nei giorni scorsi, pure lo spray al peperoncino vaporizzato nella saletta dell’autostazione sono continui i furti ai danni del deposito Seta, situato in strada Sant’Anna. Infatti sabato sera ignoti avrebbero svuotato ben 13 casse automatiche situate a bordo degli autobus parcheggiati nel deposito, portandosi via duemila euro. Si tratterebbe del quarto colpo in poco tempo. A lanciare l’allarme è in primis Luigi Sorrentino del sindacato Orsa, che spiega come il colpo sia avvenuto intorno alle 22 di sabato "nonostante la presenza del personale di manovra e delle addette alla pulizia dei mezzi, il che rende la situazione ancora più preoccupante – afferma – . È inaccettabile che eventi di questo tipo continuino a verificarsi e ci si deve interrogare sulle reazioni di coloro che, venendo colti in flagranza, potrebbero usare atti di violenza con gli addetti ai lavori di manovra e pulizia dei mezzi. Nella notte successiva, altri autobus hanno subito lo stesso trattamento, confermando che la questione è ormai al di fuori di ogni controllo". Il sindacato chiede un intervento immediato soprattutto a tutela degli addetti ai lavori. "A seguito dei ripetuti furti è evidente che il passaggio saltuario di una squadra di vigilanti non è più sufficiente alle esigenze del caso specifico" sottolinea Sorrentino, chiedendo che venga quindi istituito il presidio di una guardia fissa all’interno dell’azienda.

"Tale misura servirebbe non solo come deterrente contro atti illeciti, ma garantirebbe anche la salvaguardia dei dipendenti e dei beni aziendali. La sicurezza deve essere una priorità assoluta e non possiamo consentire che ulteriori incidenti compromettano l’operatività e il benessere dei dipendenti Seta".

La sigla chiede all’azienda una strategia efficace per prevenire episodi di questo tipo, tenendo presente come, nelle scorse settimane, siano stati saccheggiati ulteriori quindici mezzi parcheggiati nel deposito. Ad intervenire sul quarto raid in un mese ai danni del deposito è Maurizio Denitto, leader della Fit Cisl: "In due settimane 28 autobus derubati, una molotov contro un mezzo e 51 autobus danneggiati col silicone alla vigilia della partenza dell’anno scolastico – ricorda Denitto –. Visto che in un mese nulla è stato fatto per la sicurezza del deposito, provo a spiegarmi in modo franco con i vertici di Seta: state pensando al pericolo che corrono gli autisti che di notte rischiano di incontrare uno dei malviventi che vengono a prelevare i soldi dei modenesi nel bancomat che Seta mette loro così comodamente a disposizione? Perché il personale Seta deve lavorare con la paura di subire un’aggressione o di trovare qualcuno pronto a fare del male? Proteggere il personale è l’abc di una azienda e, in questo caso, è necessario proteggere anche la flotta. E’ alto il rischio di un danno enorme, basta un pazzo con una tanica di benzina per mandare in fumo il servizio pubblico. E’ più chiaro, così, il problema che non state affrontando, cari manager di Seta?".

Il sindacalista Fit Cisl, dopo trenta giorni di denunce cui "non ha fatto seguito il benché minimo intervento", si è rivolto ai soci di Seta, a cominciare dal Comune: "Prendete voi in mano questa situazione paradossale. Lo chiedo come sindacalista e lo chiedo come autista di Seta. Fate qualcosa prima che ci scappi un danno troppo grosso".

Valentina Reggiani