Seta, ok al contratto unico: "Conquista per gli autisti, ma non ci fermiamo qui"

L’annuncio ieri mattina. Denitto (Cisl): "Bene il dietrofront dell’azienda. Dopo anni di denunce, ora finalmente otteniamo un cambio di passo. Ma non bastano le parole: servono anche investimenti e azioni concrete".

Seta, ok al contratto unico: "Conquista per gli autisti, ma non ci fermiamo qui"

L’annuncio ieri mattina. Denitto (Cisl): "Bene il dietrofront dell’azienda. Dopo anni di denunce, ora finalmente otteniamo un cambio di passo. Ma non bastano le parole: servono anche investimenti e azioni concrete".

"Due giorni fa Seta si è presentata con un piano di rilancio formato presa in giro che diceva: non spenderemo un euro per gli autisti, la loro fuga può proseguire. Questa mattina (ieri, ndr), pressata dai Comuni soci e dalla paura che lo stato di agitazione si trasformi in sciopero, l’azienda ha fatto retromarcia annunciando che il Consiglio d’Amministrazione ha dato il via libera ad un contratto unico per migliorare le condizioni economiche e normative del personale".

Così Maurizio Denitto, leader di Fit Cisl Modena, commenta il dietrofront di Seta: "Dopo anni di denunce, dopo aver dato voce agli autisti che non ce la fanno più, dopo aver aperto la strada per lo sciopero, le organizzazioni sindacali hanno ottenuto un cambio di passo, per ora solo annunciato e vedremo presto se accompagnato da investimenti e risorse vere. La stagione delle prese in giro è finita e qui non si fanno aperture di credito".

Il 5 novembre Seta chiamerà a raccolta i sindacati di Modena, Reggio e Piacenza per aprire il Tavolo del contratto unico. Ma cosa significa "contratto unico"? "Significa che Seta ora propone di superare i due contratti che dividono chi è stato assunto prima del 2012 e ha più tutele e garanzie di chi è arrivato dopo il 2012 e si trova in una condizione in cui ha 18 giorni di riposo in meno ogni anno, si becca i turni peggiori, è meno protetto e deve trottare con una mole notevole di straordinari – spiega Denitto –. Rimuovere questa differenza è importante ma non basta: oggi un’azienda seria deve recuperare il tempo perso e costruire condizioni economiche e normative migliori per tutti. Perché questa è la situazione: gli autisti scappano (a Modena, tra l’altro, se ne stanno andando molti veterani), le corse vengono tagliate e sulle spalle di chi resta ci sono condizioni di lavoro insostenibili". Ma non è finita qui. "Il pressing istituzionale dei soci è stato importante e la sua saldatura con il sindacato rappresenta una delle novità di questa fase. Questo spiega il plateale dietrofront dell’azienda".

"La politica locale, dopo anni di silenzi e pasticci, ha finalmente capito che difendere il trasporto pubblico è un dovere che chiama in causa tutti. Mi fa piacere che i Comuni abbiano messo al centro la qualità del lavoro, convergendo di fatto sull’agenda sindacale", prosegue Denitto.

Il sindacalista Fit Cisl evidenzia che "ci vedremo con l’azienda il 5 novembre prossimo, senza fare passi indietro: lo stato di agitazione resta aperto, Seta non vuole lo sciopero ma ora deve investire per dare gambe alle sue promesse e deve spiegare dove andrà a prendere le risorse. Chiarendo, ad esempio, dove sono finiti i soldi risparmiati in carburanti, manutenzioni e personale – conclude –. Il fronte sindacale modenese è compatto, con Fit Cisl, Filt Cgil, Uil Trasporti, Ugl Autoferro e Faisa che continueranno questa battaglia per il cambiamento e per fermare il rischio di una svendita del nostro trasporto pubblico".

r.m.