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Seta, dopo le dimissioni di Cirelli: "Fase delicata per l’azienda. Ora si recuperi l’operatività"

La Cisl: "Speriamo che a ricoprire la carica di presidente sia un esperto di trasporto pubblico". Orsa: "Una decisione che arriva in un momento di fortissima criticità per i lavoratori"

Un autobus nel centro di Modena

Un autobus nel centro di Modena

Modena, 26 marzo 2025 – "Le dimissioni di Alberto Cirelli dalla presidenza coincidono con l’avvio di una fase molto delicata per Seta. Se è vero che la Regione intende gettare le fondamenta della nuova società unica entro due mesi, a maggior ragione Seta deve recuperare la piena operatività del suo cda, con un nuovo presidente che auspichiamo possa essere un esperto del trasporto pubblico locale, una figura in grado di rappresentare fino in fondo gli interessi dei Comuni soci e dei cittadini utenti del servizio", spiega Maurizio Denitto, leader di Fit Cisl Modena. Procedure alla mano, occorrerà un bando per ricercare le candidature interessate alla presidenza del board di Seta, bando che verosimilmente porterà ad un risultato entro il mese di maggio.

"La questione della governance di Seta sta subendo una forte accelerazione e, in qualche modo, i nodi verranno al pettine, uno dopo l’altro. Cirelli ha sempre detto una grande verità: il Cda non ha poteri gestionali, finanziari, decisionali, tutti affidati al socio di minoranza, Tper – prosegue Denitto –. Questo è il primo nodo: i soci pubblici, cioè i Comuni e le Province di Modena, Reggio e Piacenza, hanno il 51% ma non esercitano un controllo pubblico su Seta. Nondimeno, il nuovo presidente dovrebbe avere nel suo cv una solida preparazione in materia di trasporto pubblico locale. Non ci permettiamo di dire che il successore di Cirelli debba essere un tecnico o un politico. Questa è una prerogativa dei soci, ai quali chiediamo di puntare, però, su una figura attrezzata per essere un riferimento forte".

"Apprendiamo delle dimissioni del presidente di Seta, un segnale che arriva in un momento di forte criticità per il trasporto pubblico locale – dice il sindacato Orsa – Le difficoltà di gestione, la carenza di organico che non si colma, la continua fuga di autisti e un sistema più instabile. Nel frattempo Seta ha rassicurato il Comune di Modena che da aprile il servizio urbano aumenterà del 20% e che da settembre si tornerà ai livelli del 2023. Noi crediamo che questi obiettivi siano irrealizzabili senza una seria riorganizzazione del lavoro. Ad oggi, la situazione degli autisti rimane critica: basti pensare che dopo un mese dalla richiesta, il piano ferie non è ancora stato pubblicato, impedendo ai lavoratori serenità. A tutto questo si aggiunge la totale confusione nel panorama sindacale: accordi discutibili vengono firmati a macchia di leopardo nei vari territori, creando disuguaglianze tra i lavoratori. Alcuni sindacati si vantano di aver ascoltato i dipendenti con un referendum, ma poi si oppongono all’elezione delle Rsu. Altri raccolgono firme per le Rsu in un bacino ma non procedono per evitare contrasti con le proprie strutture negli altri territori, che evidentemen sindacale, l’azienda porta avanti una battaglia giudiziaria nei nostri confronti, che e’ arrivata fino alla corte costituzionale per non riconoscere il nostro sindacato, fortemente rappresentativo . Infine, ricordiamo che entro breve maggior parte dei lavoratori ancora non ne comprende i criteri di assegnazione, essendo di complessità imbarazzante. Di fronte a tutto questo, le dimissioni del presidente è una situazione che necessita di un cambio di rotta deciso".