Sopralluogo del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, insieme alla direzione dell’Azienda USL di Modena ieri pomeriggio al cantiere che darà definitiva collocazione alla Centrale operativa territoriale di Modena. La COT, già dallo scorso giugno – nella sua collocazione provvisoria – si prende cura dei cittadini modenesi, 7 giorni su 7, grazie a un team di infermieri Ausl appositamente formati e assistenti sociali del Comune di Modena.
I lavori al cantiere presso il complesso ex-Estense, che ospiterà anche la seconda Casa della comunità di Modena città, sono in corso da alcune settimane per la ristrutturazione degli ambienti messi a disposizione dal Comune di Modena. L’obiettivo è la conclusione dei lavori e la messa in funzione, nel secondo trimestre 2024. L’investimento è di oltre 307mila euro, di cui 244 previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza e la parte restante da mutuo Ausl.
Come detto, però, non si dovrà attendere il prossimo anno per vedere all’opera la COT, in quanto questa struttura, nodo fondamentale della rete prevista nell’ambito del rinnovo dell’assistenza sanitaria territoriale illustrata nel DM77 – il decreto ministeriale che fornisce i nuovi indirizzi per la sanità del futuro – è già attiva su Modena, così come sugli altri distretti della Provincia, per migliorare i percorsi sanitari dei cittadini.
La COT di Modena è il centro di riferimento provinciale “hub”, cui afferiscono la Centrale di Telemedicina e le altre COT dislocate sul territorio. Vi lavorano 11 infermieri, assistenti sociali del Comune e 4 operatori di telemedicina, in stretto collegamento tra loro e con tutti gli altri servizi della rete socio-sanitaria della città, quali Ospedali, Case residenza anziani, servizi sociali, associazionismo e l’importante rete dei Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta. Osservando i primi 5 mesi di attività (giugno-ottobre 2023, comprensivi anche del periodo estivo), la COT ha processato 1560 contatti, vale a dire telefonate o mail, di cui 1470 sfociati in una valutazione da parte degli operatori, con diversi livelli di complessità.
"La riqualificazione dell’ex Ospedale Estense – sottolinea il sindaco Gian Carlo Muzzarelli – mantiene per l’edificio anche una forte caratterizzazione sul tema della salute, oltre a garantire nuovi spazi per la cultura, e la Centrale operativa territoriale avrà qui la sua sede definitiva, nell’ambito della Casa della comunità. Ma la Cot è già operativa ed è una struttura innovativa, promossa dall’Azienda Usl insieme al Comune e con la collaborazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, che consente di avvicinare concretamente i servizi sanitari alle persone, soprattutto le più fragili, garantendo continuità nell’assistenza. Grazie a una squadra di infermieri e di assistenti sociali qualificati e motivati viene garantita l’integrazione interna tra i vari servizi sanitari e socio-sanitari e i professionisti coinvolti nei diversi luoghi di cura”.
Chi può contattare la COT? Non il privato cittadino, ma uno dei soggetti che si stanno occupando della sua assistenza, vale a dire il Medico o Pediatra, un Ospedale o altri nodi della rete sociale e sanitaria. La Cot è una vera e propria ’regia’, che si prende cura dei diversi bisogni del paziente, organizzando per lui le risposte più appropriate.