VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Sentenza choc, l’amica delle vittime: deriva pericolosa

"Come si fa a dire che si comprende umanamente un gesto del genere? No potrò mai comprendere un duplice femminicidio,...

Renata, 22 anni,. con la madre Gabriela, 47, uccise nel 2022

Renata, 22 anni,. con la madre Gabriela, 47, uccise nel 2022

"Come si fa a dire che si comprende umanamente un gesto del genere? No potrò mai comprendere un duplice femminicidio, è orribile". C’è dolore e tutta l’amarezza accumulata nelle ultime 24 ore nella voce di Elena Trandafir, sorella di Gabriela, uccisa a fucilate dal marito insieme alla figlia di 22 anni Renata nell’estate del 2022 a Castelfranco Emilia (Modena). Nelle motivazioni della sentenza – 30 anni e non l’ergastolo – i giudici parlano di "comprensibilità umana dei motivi" del killer, spinto da "dinamiche familiari nefaste". "È stata una mancanza di rispetto per tutte le donne che stanno soffrendo ancora oggi – dice Elena –. È un messaggio sbagliatissimo quello uscito dal tribunale di Modena. Mia sorella e mia nipote sono state umiliate da Montefusco, anche durante il processo ha mancato loro di rispetto. Da parte sua non vi è stato un attimo di pentimento: in aula sorrideva". Elena chiede "vera giustizia. Spero che emerga la verità". Confida nell’Appello e in un ribaltamento del verdetto anche Rachele Cavazzuti, migliore amica di Renata Trandafir: "Credo che i giudici abbiano davvero interpretato male tutto. Gabriela e Renata si stavano difendendo. Non hanno iniziato loro, ma lui: non penso che cercare autonomia e libertà possa essere un buon motivo per uccidere, per maltrattare. I giudici popolari spero non siano l’espressione della maggioranza della popolazione. Mi aspetto che nel Paese in cui vivo vi sia un minimo umanità, di tutela delle vittime. Qui si è creato un pericoloso precedente".

Continuano anche le polemiche politiche a tutti i livelli. Il Pd ha chiesto un incontro con procura e presidente del tribunale di Modena.