"Senato, confermata la mia correttezza"

Processo ’White list’, Carlo Giovanardi verso il proscioglimento Manca solo la ratifica: "Secondo la giunta ho fatto il mio dovere"

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Il processo va avanti e nel corso dell’ultima udienza sono stati sentiti altri testimoni dell’accusa in merito alle presunte pressioni esercitate sulla prefettura da parte dell’ex senatore Carlo Giovanardi, accusato di aver cercato di reinserire nella white list la ditta in odore di mafia Bianchini. Ora, però, è arrivata l’attesa decisione della giunta delle immunità parlamentari del Senato che ‘cambia’ le carte in tavola. Parliamo del maxi processo sulle white list che vede Giovanardi imputato per i reati di rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio e violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario. Infatti la Giunta ha approvato mercoledì sera la relazione del senatore Pillon, volta a al riconoscimento dell’attività parlamentare svolta da Giovanardi sulle interdittive antimafia come attività che rientra nell’ ambito dell’ articolo 68 della Costituzione.

Secondo il citato articolo infatti "i membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e nei voti dati nell’ esercizio delle loro funzioni". Infatti la Giunta del Senato doveva pronunciarsi proprio sulla procedibilità nei confronti di Carlo Giovanardi, decidendo se all’ex senatore potesse o meno essere applicata l’immunità parlamentare in ordine a tutti i capi di imputazione che gli vengono contestati. "La Giunta del Senato conferma la mia fedeltà alla Costituzione – afferma Giovanardi. – L’ organo parlamentare, la cui decisione deve adesso essere ratificata dall’ Aula, ha così riconosciuto che il lavoro da me svolto sulla materia con interrogazioni ed interpellanze, interventi in Aula, in Commissione Giustizia ed in Commissione Antimafia rientra nell’ ambito della legittima, ed io aggiungo doverosa, attività di un rappresentante del popolo che criticava decisioni sbagliate della Prefettura di Modena, che hanno portato alla perdita di centinaia di posti di lavoro ed al fallimento di Aaziende del territorio, di cui è stata dimostrata successivamente la totale estraneità a collusioni mafiose. Ribadisco quello che ho più volte sostenuto in Senato e sul territorio – tuona Giovanardi - e cioè che i cittadini e gli imprenditori devono temere e combattere mafie, camorra e ‘ndrangheta e non aver paura dello Stato che combatte questi fenomeni criminali. In questo senso noto con soddisfazione che il Parlamento il 3 gennaio 2022 ha convertito in legge il decreto governativo che, accogliendo una delle mie vecchie proposte, impone ai Prefetti di convocare preventivamente i titolari delle imprese sospette di infiltrazioni mafiose, chiedergli di rimuovere queste situazioni e soltanto in caso di inerzia colpirle con l’interdittiva antimafia".

v.r.