REDAZIONE MODENA

Seft, si allargano gli spazi: "Più forti di sisma e covid"

Nuova sede a San Felice, l’azienda è leader nella depurazione di acque reflue. Il presidente Paolo Barbieri: "Ho cominciato in un capannone di 100 mq".

Taglio del nastro ieri in via dell’Industria 273 per la nuova sede di Seft

Taglio del nastro ieri in via dell’Industria 273 per la nuova sede di Seft

Taglio del nastro ieri in via dell’Industria 273 per la nuova sede di Seft, azienda leader nella produzione di macchine automatiche e attrezzature per il trattamento meccanico delle acque reflue. "Questa mattina – ha ricordato nel suo intervento il presidente Paolo Barbieri – prima di partire da casa, il mio pensiero è andato al 26 agosto del 2007, il giorno in cui è iniziata questa grande avventura da un’ambiziosa idea. Sono partito in un capannone di 100 mq con tanta voglia e speranza riposta nella mia passione di fare qualcosa di più". E’ stato allora che ha rilevato la società nata nel 1988, dedicandosi a tutt’altro.

Il suo arrivo ha coinciso con un cambiamento radicale della produzione e dell’ambito di attività. "Da quel lontano 2007 – ricorda con passione Paolo, che ha sempre avuto accanto a sostenerlo la moglie – è stata tutta una corsa passando tra mille ostacoli (terremoto, sede provvisoria a Modena, covid, recessioni…) ma anche tante soddisfazioni nel creare un gruppo di lavoro che è quasi come una famiglia composta da tante persone che hanno creduto nel mio progetto e che hanno contribuito a fare di Seft quello che è oggi: una realtà di quasi 60 persone che si appresta ad inaugurare una nuova sede che occupa da inizio gennaio può contare su 4000 metri quadrati coperti di una superficie di 28mila metri quadrati, realizzata per dare un futuro e un ulteriore slancio a questa azienda. In questi anni abbiamo creato tanti prodotti nuovi e siamo sempre in continuo sviluppo ed innovazione". Con i suoi macchinari che intervengono nella prima fase del trattamento delle acque reflue, separando la parte solida dal liquido, l’azienda sanfeliciana alla ricerca di altre 7/8 figure da occupare esporta quasi il 60% ed ha raggiunto con i suoi distributori molti mercati esteri, vantando una presenza molto forte in Usa, Canada, Europa e Asia. Quest’anno realizzerà un fatturato di 7,5 milioni di euro, in incremento rispetto ai 6,6 del 2023. "Una crescita – ha sottolineato Adriano Gilli, responsabile del Settore Attrattività, Internazionalizzazione e Ricerca della Regione Emilia-Romagna – in controtendenza rispetto al comparto metallurgico della Regione". E oggi con l’arrivo del nuovo direttore generale, insediatosi in aprile, il dottor Luca Tecce che ha definito il nuovo stabilimento "Una casa come punto di partenza per un futuro di novità e industrializzazione sostenibile" conta nel giro di un quinquennio di superare i 10 milioni di vendite. Presenti alla cerimonia anche Giacomo Villano di Confindustria Emilia Area Centro ed il sindaco di San Felice Michele Goldoni.

Alberto Greco