Nessun dubbio che fosse tutto prevedibile. Nessun dubbio tuttavia, che sia giusto darne conto, anche se era nell’ordine delle cose che, una volta che Domenico Berardi fosse tornato in campo, passate le canoniche 72 ore a celebrarne il rientro, si ricominciasse a parlare del suo futuro, e non necessariamente in chiave neroverde. Perché a conti fatti gennaio mica è lontanissimo e la levatura del giocatore, al netto della sua affezione nei confronti del Sassuolo, qualche considerazione la impone. A più livelli, a cominciare dalla dirigenza neroverde.
Con Francesco Palmieri che, a domanda se ci siano riflessioni atto sul futuro del talentino, risponde che "l’unica riflessione che mi sento fare è che siamo contenti di rivederlo di nuovo in campo. E’ un nostro giocatore, oggi, e ce lo teniamo stretto, sperando che possa continuare il suo percorso, anche perché sappiamo quanto è importante per noi". Altro parere dirigenziale in proposito quello dell’AD del Sassuolo Giovanni Carnevali, affidato a Radio Sportiva e ripreso da Sassuolonews. "Il Sassuolo e Domenico sono legati da un rapporto speciale: la cosa più importante, oggi, è il suo recupero e una volta che sarà completato immagino ci saranno opportunità per entrambi. Via a gennaio? In questo momento – ha aggiunto Carnevali - non è un mio pensiero, quello principale è vedere Domenico in campo e che stia bene e vedere il Sassuolo in A nel minor tempo possibile". E Berardi? Nella discussione entra anche lui, protagonista di una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport nel corso della quale parla tanto del passato e del presente ma anche inevitabilmente, del futuro e dice che "se a gennaio , dopo questi mesi con il Sassuolo, sarò al 100% e arriverà l’offerta giusta, andrò via. Se non sarò ancora il miglior Berardi e avrò bisogno di giocare per ritrovare la miglior condizione resterò fino a giugno. Valuteremo – la chiosa – con la società, come sempre". Società, il Sassuolo ovviamente, con cui Berardi racconta di aver litigato l’anno scorso ("mi voleva la Juve, i club non sono accordati, ci sono rimasto male perché era il momento giusto") ma alla quale, garantisce, finchè c’è darà tutto. Per quanto tempo ancora? Vedremo: nel frattempo registriamo come il genietto calabrese confermi quanto è chiaro da tempo, ovvero che "da due-tre anni sono pronto per una nuova avventura".
s. f.