Modena, 9 gennaio 2025 – Arrivano col treno dalla zona delle Terre di Castelli e seminano il panico a Casalecchio, nel Bolognese. "Degli ultimi episodi accaduti tra stazione, Unipol Arena e Gran Reno si occupi il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica". Il Comune di Casalecchio corre ora ai ripari e dopo i tre episodi di aggressioni avvenute tra fine dicembre ed inizio gennaio dentro e fuori la cittadella del commercio e dello spettacolo, sull’asse ferroviario Vignola-Bologna, chiede l’intervento di Prefettura e Questura di Bologna.
Il riferimento diretto è alle ripetute aggressioni con spray al peperoncino e alla rapina subita da un sedicenne minacciato da un ragazzino e dal fermo di un altro adolescente trovato in possesso di un machete. La banda dello spray al peperoncino si è poi rifatta viva nel pomeriggio di martedì alla stazione di Bazzano su un convoglio del treno della Vignola-Bologna. Tutti episodi sui quali carabinieri e polizia di stato hanno svolto indagini che hanno portato alla identificazione e denuncia dei presunti responsabili.
"Si tratta di minorenni non accompagnati ospiti delle comunità di accoglienza attive tra Bazzano, Savignano e Vignola – dice Paolo Nanni, assessore alla Sicurezza del Comune di Casalecchio – Gli inquirenti anche ricorrendo al sistema di videosorveglianza con oltre cento telecamere presenti in zona sono risaliti alla loro identità. Arrivano col treno e agiscono con la logica del branco, senza problemi sulla gestione dei conflitti fisici. Con il loro pregresso lo scontro è normale e a quanto pare nelle comunità di provenienza non ci sono i presidi sufficienti a contenerli".
Il sindaco di Casalecchio si rifà alle azioni messe in campo dalle educative di strada che lo scorso anno hanno affiancato l’azione delle forze dell’ordine: "Noi facciamo il possibile ma su questi temi è necessario un intervento delle forze di polizia. Non vogliamo neppure enfatizzare questi fatti ma neppure sottovalutarli" dice il sindaco Ruggeri. "Vanno esaminati i nuovi strumenti del ‘Daspo’ urbano, ma anche verificati i sistemi di vigilanza nelle comunità di accoglienza dei minori" aggiunge Nanni che non esclude la necessità di interventi di ‘alto impatto’ come quelli messi in campo un anno fa dopo il concerto autoconvocato del trapper pilastrino Medy Cartier.