"Imposta iniqua, su cui abbiamo già espresso la nostra contrarietà in occasione del confronto con l’amministrazione: penalizzerà le aziende del territorio e chiediamo venga rinviata al 2026". Durissime, Federalberghi-Confcommercio e Assohotel Confesercenti, nel commentare la decisione del Comune di Formigine di introdurre l’imposta di soggiorno dal 2025. "La grandissima parte delle presenze nelle strutture ricettive del territorio, pari al 75-80%, è infatti imputabile a turismo affaristico, caratterizzato da soggiorni medi oltre le due notti: l’imposta di soggiorno – spiegano le associazioni – graverà così non sull’utilizzatore della camera, ma soprattutto sulle aziende del distretto". Immediata la replica dell’Amministrazione. "A seguito del confronto con le associazioni di categoria abbiamo recepito diverse proposte da loro avanzate, ovvero aumentare l’imposta di soggiorno per gli appartamenti ad uso turistico, per calmierare la concorrenza con le strutture alberghiere, o abbassarla rispetto a quella applicata nella città capoluogo. Ricordiamo che l’imposta di soggiorno potrebbe attivarsi da marzo in modo da dare il tempo di organizzazione, che il Comune mette a disposizione delle strutture alberghiere il supporto informatico e gestionale e che l’imposta è dovuta fino ad un massimo di 10 soggiorni per notte nell’anno. Il gettito finale sarà inferiore ai tagli del Governo per il 2025, che tolgono risorse al Comune per circa 140mila euro".
CronacaScontro Comune-Federalberghi sull’imposta di soggiorno