E’ proprio con lui che Daniela ha avuto l’ultimo contatto telefonico al di fuori della cerchia familiare. Non solo: l’uomo potrebbe aver cancellato alcune recenti conversazioni telefoniche con la giovane. Sicuramente quello di ieri è un colpo di scena inatteso nella misteriosa scomparsa di Daniela Ruggi.
Domenico Lanza, 67 anni, risulta iscritto nel registro degli indagati per il sequestro della 31enne: sicuramente un atto dovuto, volto a permettere agli inquirenti di ‘scavare’ più a fondo nella vita dell’uomo e nella relazione con la giovane Daniela. Parliamo dello ‘sceriffo’ di Polinago – così lo chiamano tutti – ovvero l’uomo che mercoledì sera è stato portato in caserma per essere sentito circa il possesso degli indumenti intimi della 31enne, sparita da Vitriola di Montefiorino il 18 settembre scorso.
Indumenti di cui lo stesso non ha fatto menzione agli inquirenti quando è stato sentito al pari di altri cittadini di Vitriola, dove la giovane vive, ma che ha mostrato in diretta tv. E’ a quel punto, infatti, che i carabinieri lo hanno nuovamente sentito come persona informata sui fatti. Contemporaneamente i militari hanno sequestrato gli indumenti di Daniela ma anche il cellulare dell’uomo e la sua auto.
Le strade hanno così preso due direzioni: da un lato nella vecchia villetta dell’uomo sono state rinvenute parecchie armi detenute illegalmente, un piccolo arsenale, e nei suoi confronti sono scattate le manette. Dall’altra, invece, sono aumentati i sospetti e si è reso necessario per gli inquirenti approfondire le indagini, allargandole anche alla scomparsa della giovane: da qui l’iscrizione del 67enne nel registro degli indagati.
Ieri mattina alle 9, poco prima dell’inizio dell’udienza di convalida in carcere nei confronti dell’indagato e relativa alla detenzione delle armi, al legale difensore, l’avvocato Fausto Gianelli è stato notificato il decreto di sequestro dell’immobile di Lanza – con iscrizione nel registro degli indagati – e poco dopo sono scattati i sigilli.
La procura esclude che quello di Daniela sia un allontanamento volontario, non avendo mai la stessa manifestato la volontà di allontanarsi da una comunità in cui era conosciuta ed aiutata da tutti. Non solo: Lanza risulta l’ultima persona sentita da Daniela prima della scomparsa (avvenuta tra il 18 e il 20 settembre) e la persona alla quale, solitamente, si rivolgeva per ottenere aiuto ‘materiale ed economico’.
Sotto sequestro quindi non solo l’abitazione dell’uomo ma anche la sua Fiat Punto e il telefonino, dal quale pare che lo sceriffo abbia cancellato uno scambio di messaggi avuti con la Ruggi. Ieri il gip ha convalidato l’arresto (per le armi), disponendo la misura della custodia cautelare in carcere. Il legale di Lanza, Gianelli aveva chiesto per il proprio assistito i domiciliari, pur non opponendosi alla convalida dell’arresto.
Nel motivare la custodia cautelare in carcere, il giudice sottolinea come Lanza non risulti in grado di seguire in maniera corretta le prescrizioni normative, non essendosi reso conto che la detenzione di quelle armi rappresenta un reato.
All’indagato viene contestata l’inconsapevolezza, la ‘leggerezza’ e si fa inoltre presente come il 67enne non possa certo restare ai domiciliari nella propria abitazione che sarà ispezionata sulla base di un altro procedimento, ovvero quello che lo vede indagato per il sequestro di Daniela.