
Daniela Ruggi, 31 anni, è scomparsa dallo scorso settembre
Modena, 11 dicembre 2024 – A volte passeggiava fino al centro di Montefiorino. Altre volte arrivava a Palagano oppure a Polinago, per raggiungere ‘l’amico’ Domenico Lanza, unico indagato al momento. Ma alcuni pomeriggi li trascorreva anche a Sassuolo in compagnia di alcuni ragazzi di origine straniera.
Restava lì, nei pressi della stazione e – secondo chi la conosce da tempo – vaneggiava, parlava da sola. Proprio su Sassuolo e le ‘frequentazioni’ con gruppi di ragazzi di origine straniera, africani si concentrano le indagini dei carabinieri per far luce sulla scomparsa di Daniela Ruggi. Infatti non c’è una sola pista seguita dagli inquirenti per capire che fine abbia fatto la 31enne di Vitriola di Montefiorino: si scava nei contatti degli ultimi giorni, tra le celle telefoniche. Si ascoltano persone, si cercano ‘volti’.
Sono indagini a 360 gradi quelle che stanno conducendo in queste ore l’arma dei carabinieri, coordinati dalla procura. Come noto in carcere, con l’accusa però di detenzione illegale di armi, c’è il 67enne Domenico Lanza, indagato per sequestro di persona. E’ atteso in questi giorni il sopralluogo dei Ris di Parma nella sua abitazione di Polinago. A destare sospetti – come noto – il fatto che l’uomo fosse in possesso degli indumenti intimi di Daniela e, soprattutto, il fatto che, sentito come persona informata sui fatti dopo la denuncia di scomparsa della donna, non ne avesse fatto menzione di quegli slip e delle calze di Daniela se non dinanzi alle telecamere dei giornalisti.
Sarebbe stato l’ultimo ad avere contatti con la 31enne, secondo la procura. Avrebbe pure cancellato alcune conversazioni con la 31enne ed è per questo che il suo cellulare sarà analizzato. Ma in tanti in paese si chiedono come sia possibile che dal 19 settembre, data in cui la mamma di Daniela l’ha sentita telefonicamente per l’ultima volta, nessuno l’abbia incrociata per le vie del paese, essendo solita fare lunghe passeggiate ‘in compagnia’ del proprio telefonino. “Se le offrivano un passaggio, saliva - commentano i residenti. E’ davvero salita in auto con qualcuno tra il 20 e il 27 settembre? Proprio il 27 settembre qualcuno giura di averla vista camminare per strada.
L’attenzione degli inquirenti è rivolta appunto non solo all’Appennino e alla piccola frazione ma pure a Sassuolo: la 31enne ci andava spesso negli ultimi tempi a quanto pare. Raggiungeva la stazione e qui incontrava alcuni ragazzi stranieri ma non è chiaro se con queste persone vi fosse davvero un rapporto di amicizia o se, semplicemente, si ‘inserisse’ tra loro per sentirsi meno sola. Perchè Sassuolo? “L’ho incrociata in stazione con questi ragazzi ma parlava da sola - conferma un residente di Vitriola. Nessuno sapeva perché andasse proprio lì”.
Le indagini vengono condotte nello stretto riserbo: per il momento l’unica svolta è stata l’arresto, visto l’arsenale detenuto in casa, di quello che tutti chiamano ‘Lo sceriffo’ e solo l’analisi meticolosa del Ris di Parma potrà stabilire se il 67enne abbia davvero avuto un ruolo nella scomparsa della giovane.