
Anche la Ferrari fra le aziende dove l’avvento ufficiale del Green pass nel mondo del lavoro porterà a una mobilitazione dei dipendenti, con uno sciopero di due ore per ognuno dei quattro turni nello stabilimento di Maranello e un presidio davanti alla portineria di via Grizzaga alle 12. A proclamarlo, ovviamente per la giornata di domani quando il foglio verde dovrà essere a portata di mano (o di smartphone) senza se e senza ma, è la Fiom Cgil, attraverso la Rsa (Rappresentanza sindacale aziendale, nella foto in una manifestazione pre Covid). Duplice il motivo delle braccia incrociate: da un lato un ’no’ al fascismo (in relazione a quanto accaduto a Roma e in vista della mobilitazione nazionale di sabato) e dall’altro, appunto, un altro perentorio diniego ad un lasciapassare che la Fiom identifica come discriminatorio. Motivi che spiega direttamente Paolo Ventrella, appunto della Rsa Fiom Ferrari: "Abbiamo concordato questa iniziativa con la Fiom provinciale raccogliendo le istanze di diversi lavoratori presenti in Ferrari. Oltre ad una presa di posizione contro il fascismo a seguito di quanto si è visto a Roma – dice Ventrella – vogliamo manifestare la nostra contrarietà al Green pass, che riteniamo essere uno strumento discriminatorio per tutti quei lavoratori che hanno preso una decisione differente rispetto a quella del vaccino. Sia chiaro – continua il sindacalista –, la Ferrari ha fatto davvero di tutto in questi mesi. Di fatto ha allestito un ospedale al suo interno e i lavoratori quando vogliono possono sottoporsi al tampone. Allora, ci chiediamo, perché è stata presa la decisione, ora, di far pagare l’andare a lavorare ai dipendenti che hanno deciso di non vaccinarsi? Perché l’azienda ha deciso di spaccare, dividere la fabbrica pur di fare bella figura col governo? I tamponi – aggiunge l’esponente della Fiom – potevano restare gratuiti, senza emarginare una parte dei lavoratori in questo modo". Interpellata in merito all’iniziativa della Rsa Fiom, l’azienda Ferrari non ha voluto commentare. Difficile in questo momento immaginare quale adesione raccoglierà la mobilitazione interna, anche perché, come noto, la Fiom ha abbandonato il tavolo Fiat da anni dopo i dissidi sul contratto. "Sappiamo anche all’interno di Ferrari – conclude Ventrella – c’è un disagio in vista dell’attivazione del Green pass. Riteniamo che sia giusto denunciarlo e rappresentare anche chi ha deciso di non vaccinarsi".