"Siamo determinati a fare valere i diritti dei lavoratori e proseguiremo ad oltranza se necessario, con altre azioni di mobilitazione". I sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm si muovono unitariamente per tutelare gli oltre 1.500 metalmeccanici del distretto di Carpi a fronte della spaccatura del tavolo delle trattative con Federmeccanica Assistal. L’obiettivo è la rivendicazione del contratto nazionale metalmeccanici industria.
Da lunedì, a tal fine, sono partiti i primi scioperi nel carpigiano, proclamati delle Rsu Fiom Cgil e Fim Cisl e che riguardano lavoratori e lavoratrici di diverse aziende, tra cui grandi realtà come Angelo Po, Emmegi, Zadi, Federal Mogul, Elumatec, Goldoni Keestrack, ma anche altre più piccole per un bacino totale di, appunto, oltre 1.500 metalmeccanici. Si tratta di scioperi ‘a scacchiera’ che possono andare dalle 4 ore su unica giornata fino ad un’ora al giorno dal lunedì al venerdì per tutta questa settimana.
"Alle Rsu è stato riconosciuto un pacchetto di otto ore che posso distribuire fino al 15 gennaio come preferiscono, senza necessità di una previa comunicazione all’azienda, con blocco delle ore di straordinario e di flessibilità - spiegano Manuele Pelatti e Leopoldo Puca della Fiom Cgil di Carpi -. Abbiamo messo in campo questa modalità così incisiva, per far capire alle imprese e a Federmeccanica-Assistal che la piattaforma da discutere è quella votata da quasi il 98% delle lavoratrici e lavoratori: non accetteremo alcun’altra ipotesi di rinnovo del contratto collettivo nazionale. Per la prima volta la controparte, Federmeccanica, vuole fare valere la propria piattaforma, decisamente peggiorativa per i lavoratori, significherebbe tornare indietro di quasi dieci anni".
I lavoratori sono determinati: "Vogliamo il contratto perché per noi rappresenta il momento in cui possiamo migliorare la nostra vita lavorativa dentro e fuori i luoghi di lavoro – affermano le Rsu delle aziende citate –. Il contratto per noi rappresenta la via maestra, il momento in cui possiamo rivendicare migliori diritti".
"Siamo molto soddisfatti delle adesioni allo sciopero - affermano Manuele Pelatti e Leopoldo Puca della Fiom Cgil e Giuseppe Cimino e Massimo Occhi della Fim Cisl -. Oltre alle grandi realtà, anche le aziende più piccole hanno risposto ‘presente’, perché chiedono il recupero del potere d’acquisto perso con l’inflazione e l’avvio dei percorsi per stabilizzare i precari". Una ampia adesione che, sottolineano i sindacalisti, "ci dimostra ancora una volta che il tema ‘contratto’ resta il punto cardine tra i metalmeccanici, categoria importante su Carpi".