
Mirco Zanoli, capogruppo di «Centrodestra per la Rinascita» e Lodovica Boni
Il gruppo di opposizione "Centrodestra per la Rinascita" lancia l’allarme baby gang a San Cesario. "L’altra sera, su chat di gruppi di vicinato – spiega il capogruppo Mirco Zanoli – è stato segnalato che un gruppo di una quindicina di adolescenti, in gran parte stranieri di origine nordafricana ma anche italiani, si sono posizionati davanti al cancello di un’abitazione in via Alighieri, perché cercavano altri coetanei. Nonostante vari inviti ad andare via, solo l’intervento di un adulto, alla fine, è riuscito a riportare un’apparente calma. Ma in diversi cittadini cominciano ad avere paura per i loro figli".
Anche sui social, è stato denunciato un episodio legato a questa turbolenta baby gang. "Verso le 21,40 (dell’altra sera, ndr) – ha scritto un utente di Facebook sul gruppo "Sei di San Cesario sul Panaro se" - un branco di ragazzi di età compresa tra i 13/16 anni circa (saranno stati una quindicina) fanno confusione in via Marconi. Ci affacciamo alla finestra, non si accorgono di noi. Iniziano a correre e a gridare e poi, per goliardia, iniziano a raccogliere sassi e lanciarseli, colpendo anche le auto parcheggiate lato strada. Uno si ferma, si tira giù i pantaloni, e si mette a fare pipì su un cancello".
"Questi gravi episodi – riprende Zanoli – dimostrano una volta in più che San Cesario non è più l’isola felice che l’amministrazione vorrebbe fare passare. Tutte le questioni in oggetto io e Lodovica Boni, come Centrodestra per la Rinascita, le abbiamo sollevate in consiglio, trovando però sempre le porte sbattute in faccia da una maggioranza Pd impegnata a negare la realtà che ormai ci circonda. Chiediamo all’amministrazione che finalmente si faccia carico del problema in modo efficace e tempestivo".
Risponde da parte sua il sindaco, Francesco Zuffi: "Fino ad oggi non ci sono mai stati episodi sistematici tali da suggerire la presenza sul territorio di San Cesario di baby gang, ma non vogliamo sottovalutare nulla. Domani (oggi, ndr) chiederemo quindi alle Forze dell’Ordine di accertare quanto accaduto e di conseguenza valutare le azioni conseguenti. Non abbiamo mai negato il fenomeno, ma altrettanto respingiamo strumentalizzazioni politiche, con proposte inefficaci come il taser o le ronde in paese.
Riteniamo che il fenomeno vada affrontato anche in modo preventivo, con politiche giovanili attive nei confronti del disagio, come da tempo stiamo facendo con progetti importanti come Kinò Campus e Orienta-menti".
Marco Pederzoli