VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Ragazza uccisa con la madre, il dolore dell’amica: “Sentenza ingiusta, Montefusco merita l’ergastolo”

Omicidio di Castelfranco, per la corte non ci fu premeditazione. Rachele Cavazzuti: “Trent’anni di carcere per quell'uomo non sono abbastanza. Così si crea un precedente: le donne vanno realmente tutelate”

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Da sinistra Rachele Cavazzuti insieme all’amica uccisa Renata Trandafir.

Modena, 11 ottobre 2024 - “Cosa penso di questa sentenza? Rappresenta un pericoloso precedente. Renata e Gabriela, così come tutte le altre donne vittime di femminicidio meritano di più; meritano giustizia”. E’ uscita dall’aula in lacrime mercoledì ed ora grida tutto il suo dolore. Rachele Cavazzuti, 22 anni era la migliore amica di Renata Trandafir, figlia di Gabriela: mamma e figlia sono state ammazzate a colpi di fucile nella loro villa di Castelfranco Emilia nel giugno del 2022. Come noto mercoledì, dopo cinque ore di camera di consiglio la corte d’Assise ha pronunciato la sentenza contro l’assassino delle due donne: il 71enne Salvatore Montefusco è stato condannato a 30 anni di carcere. Niente ergastolo (la richiesta era di due) e neppure isolamento diurno, come aveva chiesto la pubblica accusa. Le aggravanti della crudeltà e della premeditazione sono state escluse e all’imputato sono state concesse le generiche. “Parliamo tanto di femminicidio, facciamo giornate contro la violenza alle donne ma non riusciamo a fare niente prima che vengano ammazzate e neppure dopo, per dare un segnale, per rendere loro giustizia. Una pena di 30 anni per aver ammazzato due donne, per aver cancellato due vite è ridicola”.

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