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"Sassuolo, sono tutti contenti di essere rimasti"

Il ds Palmieri: "Chi non era soddisfatto è stato ceduto. Ora siamo terzi, ma essere forti non basta: serve vincere anche le partite sporche"

"Sassuolo, sono tutti contenti di essere rimasti"

Il direttore sportivo del Sassuolo Francesco Palmieri ha fatto il punto sulla stagione del Sassuolo

"Otto giornate sono poche per capire chi siamo, tanto più che dopo la pausa ci aspettano due gare difficilissime contro Brescia e Modena". Giocate anche quelle, tuttavia, servirà altro tempo, "perché la B è un campionato equilibratissimo e pieno di difficoltà, abituato a sovvertire i valori delle squadre in lizza e soprattutto i pronostici di inizio stagione". Dal ‘salotto’ televisivo di ‘Barba e capelli’, il Direttore Sportivo del Sassuolo Francesco Palmieri ha fatto il punto sulla stagione dei neroverdi, dicendosi "soddisfatto del percorso che la squadra sta facendo", entusiasta del lavoro di Fabio Grosso, "che tenevamo d’occhio da un po’ e sta gestendo al meglio quanto gli è stato affidato" e fiducioso in vista di quello che, dice, "potremo fare: abbiamo allestito una squadra competitiva e, pur consapevoli di dover affrontare difficoltà che non mancheranno, siamo focalizzati sul nostro obiettivo". Ovvero risalire, dopo una retrocessione "dolorosa, che ci ha imposto di ricostruire" e una sessione di mercato "non semplice, dalla quale siamo usciti, credo bene, soprattutto grazie alla chiarezza della programmazione e alla forza che al Sassuolo dà una proprietà come la Mapei".

Così, nel Sassuolo che ad agosto è andato a singhiozzo – ma il mercato era aperto – e a settembre ha messo il turbo, "giocatori scontenti, oggi, non ce ne sono. Gli scontenti – dice Palmieri – li abbiamo ceduti, chi è rimasto si è calato nella nuova realtà. Il resto lo ha fatto una rosa rinnovata, fatta di giovani, di ragazzi che sono cresciuti con noi e sono tornati alla base, qualche acquisto importante e la capacità di Grosso di gestire un gruppo che si è compattato attorno ad una volontà comune". La squadra è forte, dice Palmieri ma, avverte, "essere forti non basta: in B servono determinazione e consapevolezza, e la voglia di vincere partite sporche, dove non sempre premiano la qualità. E’ su questo che continuiamo a lavorare, facendo leva sulla voglia di essere protagonisti fino in fondo e sulla mentalità che la B chiede a chi gioca questo campionato". Ad oggi il Sassuolo è terzo, Palmieri si tiene stretta la posizione di classifica e il ritorno di Berardi, punta sui ‘suoi’ giovani (ce ne sono diversi, che lavorano con Grosso) e su un Sassuolo che "deve tenere i piedi per terra" e guardare a sé come alle atre. Le rivali più temute da Palmieri? "Palermo, Cremonese, Spezia e Sampdoria che, pur attardata, è attrezzata per fare il salto, e altre con loro come Brescia e Pisa. Mi aspetto, però, anche l’outsider in grado di recitare ad alto livello, ma dopo otto giornate, parlare di favorite – chiude Palmieri – mi pare quantomeno azzardato".

Stefano Fogliani