Modena, 22 aprile 2022 - Si è costituita ai carabinieri di Cento (Ferrara), la sedicente estetista che giovedì pomeriggio ha sottoposto a un trattamento per sollevare il seno la 35enne Samantha Migliore, che è deceduta poco dopo, in casa, a Maranello (Modena). Si era subito data alla fuga ed era ricercata dalle forze dell'ordine. La sua posizione, ora, è al vaglio della Procura di Modena.
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Il racconto del marito
“Quando è accaduto tutto ero in casa, mi è morta fra le braccia”, racconta Antonio Bevilacqua, marito di Samantha da poco più di un mese. Vani sono stati gli sforzi dei sanitari del 118 per rianimarla.
“All’una sono entrato in casa – racconta Antonio - ho preparato da mangiare per i bambini. Qualche minuto dopo è salita mia moglie con questa signora. Mentre cucinavo sono entrato tre quattro volte in camera dove si erano sistemati. Mi hanno fatto impressione le grosse siringhe che vedevo. Davvero tante. Tutte infilate sotto il seno, tanto che la mammella destra era parecchio gonfia. Dopo un po’ mia moglie ha cominciato a dirmi: ‘Tony, non mi sento bene’.
Ho chiesto alla signora cosa le avesse iniettato e lei mi ha risposto: ‘Un’anestesia’, non mi ha detto però di che tipo di sostanza si trattasse”. La situazione nel giro di pochi minuti è precipitata: “La donna che faceva il trattamento ha detto solo una cosa: ‘Devo fare una chiamata’. Poi non l’ho vista più, è scappata. Mi ha lasciato in pratica mia moglie tra le mie braccia…era morta.”.
Confestetica: "Un trattamento medico, non estetico"
"Il trattamento a cui si è sottoposta la signora (puntura volta a sollevare il seno) è un trattamento medico" e non estetico. Lo precisa Roberto Papa, segretario nazionale di Confestetica. A causare la morte della 35enne, ribadisce Papa, "è stata chi ha esercitato abusivamente la professione sanitaria punibile dall'art. 348 c.p., che nulla ha a che vedere con i trattamenti estetici svolti dalle estetiste".
Samantha era sopravvissuta al tentato omicidio dell'ex
La vittima a novembre 2020 era sopravvissuta a un tentato omicidio: l'ex fidanzato le aveva sparato alla testa. La donna lascia cinque figli - tre dei quali avuti con l'ex marito - e il neomarito.
La mattina del tentato omicidio, metà novembre di due anni fa, l’ex compagno Giuseppe Micillo si era presentato a casa con le rose in mano e un biglietto per fare pace con la vittima e riconquistarla. In tasca, però, nascondeva quella calibro 6,35 con la quale poi, durante l’ennesimo litigio, aveva fatto fuoco. Poco dopo si è presentato in caserma, dai carabinieri, annunciando di aver ucciso la compagna. In realtà l’aveva solo ferita.
Dopo la condanna di questi giorni in Appello dell’ex compagno 48enne sembrava dovesse cominciare una nuova vita finalmente per Samantha. Aveva col tempo riconquistato la fiducia in se stessa e aveva ritrovato anche l’amore: si era sposata appena un mese fa. E invece il destino le ha voltato le spalle di nuovo, questa volta per sempre.