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Samanta Migliore, il marito: "Vado in Germania". I figli della donna affidati ai parenti

Antonio Bevilacqua, marito della 35enne morta dopo l’iniezione al seno ha lasciato l’Italia: "Avrei voluto crescerli io, ma gli otto mesi di convivenza non sono sufficienti per i servizi sociali"

Antonio Bevilacqua il giorno del funerale di sua moglie Samanta Migliore

Modena, 4 maggio 2022 - Troppo pochi otto mesi di convivenza, il marito di Samanta Migliore non ha ottenuto l’affidamento dei cinque figli dai servizi sociali del Comune di Maranello. 

È lo stesso Antonio Bevilacqua ad averlo riferito nella trasmissione di Rai Uno ‘Storie italiane’. Ora l’uomo è in viaggio verso la Germania, dove lavorava prima di conoscere la 35enne morta dopo un’iniezione per un trattamento al seno.

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"Nessuno dividerà mai me e Samanta, nessuno – ha detto l’uomo nel corso del programma tv –, Io devo continuare la vita, come se Samanta fosse vicino a me". I ragazzi? "Li amo, sono la mia famiglia, ci sarò sempre per loro. Oggi mia moglie non c’è più, farò di tutto per i bambini, anche se ho preso una decisione di andare all’estero a lavorare. I servizi sociali non li hanno affidati a me, perché stavamo assieme solo da otto mesi e hanno detto che è un lasso di tempo troppo ridotto".

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A commentare la situazione è anche il suo legale, l’avvocato Daniele Pizzi: "Dopo il funerale di Samanta, Antonio non ha di fatto più alcun legame con Maranello. Lui era arrivato a Maranello otto mesi fa solo per seguire Samanta, poi però dopo quello che le è successo questa parentesi felice si è già chiusa. Sarebbe rimasto, qualora i servizi sociali lo avessero ritenuto opportuno, per occuparsi dei cinque figli, ma comprensibilmente i servizi hanno ritenuto che otto mesi di convivenza non fossero sufficienti per affidare i cinque ragazzi, tutti minorenni e di cui nessuno è suo figlio. Hanno optato per affidarli alla famiglia di origine di Samanta".

I figli saranno seguiti fino alla fine delle scuole a Maranello, "poi però è possibile un loro spostamento in Campania. Per cui Antonio, pur rimanendo a disposizione per qualsiasi esigenza, ha deciso di rientrare in Germania dove comunque ha una rete di amicizie, di conoscenze, anche in termini di lavoro, ben diverse da quello che aveva in questo momento in Italia: senza figli cosa sarebbe rimasto a fare qui?". Tra l’altro in Germania potrebbe riprendere a rifare il cuoco, come faceva prima di spostarsi in Italia, "senza doversi accontentare di questo contratto part time che aveva con la ditta di pulizie nella quale lavorava anche Samanta".

Detto questo, conclude l’avvocato Pizzi, "Antonio seguirà lo svolgersi del processo, nelle varie fasi verrà a metterci la faccia lui, a raccontare quello che è successo quel giorno". Antonio tra l’altro nel corso della trasmissione tv ha anche ribadito la dinamica di quanto successo quel tragico 21 aprile, replicando ad alcune indiscrezioni di persone vicine a Pamela Andress che avevano riferito che in realtà fosse stato lui a dire a Pamela di andar via non appena Samanta si è sentita male: "Non è così, è andata via lei di sua volontà". Quanto al telefonino di Pamela, l’avvocato Pizzi riferisce che "non è mai stato trovato, lo ha probabilmente distrutto quando ha saputo l’accaduto".