Carpi (Modena), 28 agosto 2024 – “Trovarsi nel posto giusto al momento giusto": un modo di dire che si adatta benissimo al carpigiano Fabio Fiorini, autista soccorritore del 118 di Carpi. Domenica sera, infatti, si trovava a suonare con la sua band alla Festa dell’Unità a Castelletto di Serravalle, in Valsamoggia, quando un uomo di 75 anni si è improvvisamente accasciato a terra colpito da arresto cardiaco. Ed è anche grazie all’intervento immediato e alla professionalità di Fabio che l’uomo si è salvato.
Fabio cosa è successo precisamente domenica sera?
"Per hobby suono il sassofono e il clarinetto con il mio gruppo ‘Giacomo Zanna’. Mentre ero sul palco mi sono accorto che si era creato un gran trambusto e c’erano persone che si sbracciavano. Mi sono precipitato a vedere cosa fosse accaduto: c’era un uomo a terra. Ho subito capito che non era uno svenimento: dopo avergli fatto spazio intorno, insieme a Franco Venturi, ex volontario della pubblica assistenza Castello di Serravalle, abbiamo iniziato il massaggio cardiaco dandoci il cambio per oltre 20 minuti".
Poi?
"Ci è stato portato un defibrillatore (Dae) posizionato nella vicina piazza del paese ma, nonostante la scarica rilasciata, il cuore non è andato in ritmo e pertanto abbiamo ricominciato con il massaggio cardiaco, fino all’arrivo di ambulanza e automedica da Bologna con a bordo due infermiere giovani e preparate che ci hanno fatto domande e ringraziato, e, dopo vari cicli, ha finalmente riaperto gli occhi. Lo hanno stabilizzato, parlava e rispondeva a tono, ed è stato è stato trasportato al pronto soccorso del Maggiore".
Le era già capitato un intervento simile fuori dal lavoro?
"Si, qualche anno fa, alla polisportiva Sacca di Modena. Stesso copione: stavo suonando con il mio gruppo quando un ballerino 70enne si è accasciato al suolo in arresto cardiaco. Anche in quel caso, oltre al massaggio cardiaco ho usato il defibrillatore e dopo la prima scarica l’uomo si era ripreso".
Cosa si pensa in quegli istanti?
"Non si pensa, si interviene subito. Non c’è tempo per riflettere. Dopo trenta anni di esperienza in ambito ospedaliero (dal 2000 lavora a Carpi, ndr ) questi interventi mi vengono in automatico. Si mette in pratica l’esperienza acquisita, la tecnica e si agisce".
Lei e il signor Venturi cosa avete provato vedendo il paziente sveglio?
"Quello che si prova ogni volta: molta gioia e la consapevolezza di avere fatto bene qualcosa di utile per salvare una vita".