Prima almeno un pugno al volto, poi quattro coltellate e infine il cranio fracassato da un oggetto contundente. A nove mesi dalla tragedia, la procura di Ferrara tira le somme dell’inchiesta sul delitto di di Rossella Placati, l’operaia 51enne massacrata il 22 febbraio nella sua abitazione di Borgo San Giovanni, alle porte di Bondeno. Lavorava alla Haemotronic nel reparto produttivo di Mirandola, dove era conosciuta e stimata.
Nei giorni scorsi, i pubblici ministeri Lisa Busato e Stefano Longhi hanno chiuso le indagini sulla tragedia, presentando il conto all’unico indagato, il compagno della vittima, l’artigiano 45enne Doriano Saveri. Nei giorni scorsi, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato sia ai difensori dell’indagato (attualmente in custodia cautelare nel carcere di Bologna) che ai legali delle persone offese, le sorelle e i figli di Rossella.
Le attività investigative sulla morte dell’operaia erano di fatto terminate già da qualche tempo. Per chiudere il cerchio mancavano all’appello soltanto i risultati di alcuni accertamenti di natura biologica, affidati al Ris di Parma e depositati nei giorni scorsi. Sulla base degli elementi raccolti in questi mesi di indagini, la procura ha ricostruito quanto sarebbe accaduto nella notte tra il 21 e il 22 febbraio nella casa di Borgo San Giovanni. Secondo le accuse, il presunto omicida – la cui storia d’amore con la vittima era ormai arrivata al capolinea – avrebbe colpito la donna nell’antibagno al piano superiore dell’abitazione. Rossella, stando all’impianto accusatorio, è stata raggiunta da un pugno al volto che le ha causato fratture a bocca, naso e zigomo, e da quattro coltellate, due delle quali hanno trafitto un polmone. Infine è stata colpita al capo da un oggetto contundente (forse una mazzetta da muratore) che le ha provocato diverse fratture della volta cranica e pesanti lacerazioni. L’azione, secondo gli accertamenti medico legali, si sarebbe svolta in maniera molto rapida. Le armi del delitto, nonostante le lunghe ricerche dei carabinieri che si sono avvalsi anche dei sommozzatori per perlustrare il vicino Cavo Napoleonico, non sono mai state trovate.
Secondo il medico legale Rossella Snenghi, perito nominato dal gip di Ferrara Vartan Giacomelli per l’incidente probatorio sull’autopsia, Rossella Placati sarebbe stata uccisa tra l’1.30 e le 5.30 del 22 febbraio. Una fascia oraria sulla quale le parti hanno a lungo discusso ma che, per la procura, fornirebbe un ulteriore elemento a carico di Saveri. Chiuse le indagini ora la palla passa alla difesa dell’indagato, sostenuta dagli avvocati Pasquale Longobucco e Alessandra Palma. Ora ci sono infatti venti giorni di tempo, nell’arco dei quali il 45enne può chiedere di essere interrogato. Dopodiché i pubblici ministeri procederanno con l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio per omicidio.
I difensori di Doriano Saveri, unico indagato, attendono di conoscere le carte dell’inchiesta. "Abbiamo ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini – osservano –. Ora ci riserviamo di consultare tutto il fascicolo e di consultarci sia con i nostri consulenti che con il nostro assistito".
Federico Malavasi