
Non ci sta la minoranza di centrosinistra ’Rigeneriamo San Felice’ a farsi sopravanzare dalle voci di una possibile messa all’asta,...
Non ci sta la minoranza di centrosinistra ’Rigeneriamo San Felice’ a farsi sopravanzare dalle voci di una possibile messa all’asta, con tanto di bando pubblico, della farmacia Comunale della popolosa frazione di Rivara. E vista l’insistenza con cui da più parti viene accreditata questa ipotesi, adombrata durante la discussione in consiglio comunale a fine anno sul piano annuale di razionalizzazione delle società partecipate dal Comune di San Felice, gli esponenti della lista ’Rigeneriamo San Felice’ hanno deciso di "avviare una raccolta firme per fare sentire la voce dei sanfeliciani contro la decisione, a nostro giudizio sbagliata ed ingiustificata, di vendere la farmacia comunale di Rivara rinunciando così agli utili che produce e che consentono di finanziare i servizi ai cittadini in ambito sociale e scolastico".
La vicenda è esplosa dopo che il capogruppo di centrodestra di ’Noi Sanfeliciani’ Francesco Pullè, rispondendo alle preoccupazioni subito manifestate dalla minoranza, aveva spiegato sui social che "nei giorni scorsi il nuovo amministratore unico della società (un esperto nominato dopo apposita selezione pubblica da questa amministrazione) ha effettuato una accurata analisi tecnico-giuridica dell’attuale farmacia comunale, evidenziando come per la stessa vi siano diverse criticità soprattutto rispetto a quanto previsto dalla cosiddetta ’legge Madia’, consigliando al fine di rispettare le previsioni di legge, di immettere tale asset sul mercato". Queste affermazioni, anche se accompagnate dalla rassicurazione di Pullè "che nessuna decisione, ad oggi, è stata presa", non hanno messo a tacere l’allarme generato tra la popolazione per una attività di servizio tanto fondamentale. Ora una raccolta firme per impedire l’eventuale vendita della farmacia "una scelta politica del tutto irricevibile ed ingiustificata" dicono dal centrosinistra.
Per questo si procederà a raccogliere firme al grido di ’Giù le mani dalla farmacia comunale’. C’è tempo fino al 10 febbraio per sottoscrivere la petizione. Si potrà firmare contattando i consiglieri Emilio Cioli, Laura Stark Cervi, Lorenzo Calzolari e Valentina Balboni oppure al lunedì mattina nel banchetto sistemato al mercato.
Alberto Greco