Ci sono luci e ombre nella misteriosa vicenda di Salvatore Legari poiché, nel tempo, le contraddizioni delle dichiarazioni raccolte dagli inquirenti erano emerse eccome ed ora, forse, con l’importante svolta arrivata grazie alle indagini condotte dai carabinieri la completa verità potrebbe presto venire a galla. Ad essere accusato di omicidio volontario aggravato dall’occultamento di cadavere è un giovane artigiano, padre di famiglia che ha una recente ‘macchia’ giudiziaria.
Alex Oliva, idraulico, per lo più lavorava in proprio da una decina d’anni. Negli ultimi tempi aveva iniziato a ristrutturare la propria abitazione di Quattro Ville di Lesignana, dove viveva insieme alla moglie e ai figli, appunto. A ‘pesare’ sin dall’inizio erano state le dichiarazioni rese dall’indagato in merito all’impianto di videosorveglianza installato presso il cantiere e al suo funzionamento; le dichiarazioni erano risultate imprecise ed erano state successivamente smentite da quelle rese dal tecnico che si occupò di installare il sistema di videosorveglianza e l’hard disk, così come degli elettricisti. In sostanza dalle indagini era emerso come l’indagato avesse indotto uno degli elettricisti a fornire dichiarazioni non vere circa la sostituzione dell’hard disk, che sarebbe stato presumibilmente sostituito dopo la scomparsa di Legari.
Quelle riprese, con tutta probabilità avrebbero quindi potuto fornire informazioni fondamentali – secondo gli inquirenti – sulla scomparsa dell’uomo. Per questo motivo la procura aveva disposto il sequestro dei supporti informatici in possesso all’indagato. Poi c’è il recente passato di Oliva, che lo ha visto finire a processo, insieme al padre 75enne con le accuse di lesioni personali.
Infatti entrambi, padre e figlio sono stati recentemente condannati a sei mesi di carcere, pena sospesa per un’aggressione ai danni di un sassolese di 60 anni. A luglio 2022 il padre dell’indagato – secondo le accuse – aveva tamponato la vittima mentre la stessa percorreva la strada a bordo della propria auto, a Fiorano, per poi costringerla a scendere dal mezzo. A quel punto era arrivato Oliva che aveva colpito al fianco, con un dissuasore elettrico e poi con pugni al volto il 60enne. Pare che alla base dell’aggressione vi fosse un debito contratto dal 60enne con padre e figlio.
Contrasti di tipo economico, appunto, proprio come quelli che avrebbero portato, secondo le accuse, il giovane Oliva ad uccidere l’imprenditore Legari.
Valentina Reggiani