"Rispettate Alice e il processo. Delle perizie si parli in tribunale"

Delitto, i legali della famiglia contro i consulenti di parte: "No a suggestioni"

"Rispettate Alice e il processo. Delle perizie si parli in tribunale"

"Rispettate Alice e il processo. Delle perizie si parli in tribunale"

"Noi riteniamo che certi argomenti, soprattutto tecnici, debbano essere affrontati in aula, durante il processo. Alice e la sua famiglia meritano giustizia e noi ci stiamo battendo affinchè ciò avvenga, nel rispetto delle regole".

Cosimo Zaccaria e Marco Pellegrini, gli avvocati della madre e del fratello di Alice Neri, la giovane mamma ammazzata a coltellate nelle campagne di Fossa di Concordia nel 2022, intervengono a seguito di alcune prese di posizione – della difesa di Gaaloul e dei consulenti del marito della vittima, Nicholas Negrini – nei giorni scorsi sul femminicidio della 32enne.

Come noto il prossimo 7 febbraio prenderà il via il processo a carico di Mohamed Gaaloul, trentenne tunisino, unico imputato per il terrificante delitto.

Le accuse nei confronti del giovane straniero – che si è sempre proclamato innocente – sono quelle di omicidio volontario e distruzione di cadavere.

"Ancora una volta il nostro è un richiamo al rispetto – sottolineano gli avvocati –. Rispetto di Alice, ancora privata, oltre che della vita, di un degno funerale, rispetto della sacralità del processo. Questo lo affermiamo, e ne siamo convinti, nell’interesse di tutti".

Secondo i legali si è ripetuto il solito "schema" con una "ormai consolidata e incomprensibile posizione strategica comune della difesa dell’imputato e di quella del marito di Alice. Ciò ha comportato l’uscita di notizie e informazioni tecniche in prossimità dell’udienza, prima ad opera di una e poi, in sintonia, dell’altra difesa", dicono Zaccaria e Pellegrini.

Nei giorni scorsi l’avvocato ed ex pm Antonio Ingroia, che rappresenta Nicholas Negrini, marito della vittima, ha depositato una memoria in cui chiede che le indagini preliminari vadano avanti, escludendo un delitto d’impeto ma sottolineando come il movente dell’omicidio sia di natura passionale.

Intanto la difesa dell’unico indagato, rappresentato dall’avvocato Roberto Ghini, ha nominato una consulente di parte, il perito balistico del Tribunale di Roma dottoressa Raffaella Sorropago, titolare dello ‘Studio Balistico 911’ e criminalista, esperta in Bpa, ovvero analisi delle tracce di sangue. L’esperta ha iniziato in questi giorni le prove di Bpa, ‘Bloodstain Pattern Analysis’ per ricostruire la dinamica dell’efferato delitto.

"Non vogliamo entrare nel merito del perché ciò stia accadendo (spetterà ai giudici), ma sul come e quando – rimarcano Zaccaria e Pellegrini –. Il dibattimento penale è il momento più importante, oseremmo dire sacro, del procedimento. È il momento in cui, in contraddittorio, si forma la prova e si giunge alla verità processuale. Articoli come quelli apparsi nei giorni scorsi, in prossimità dell’inizio del processo ad opera di consulenti ed altri importanti attori, di parte, che saranno ancora domani soggetti attivi nel processo, inducono a riflessioni serie. Riflessioni a tutela di un processo giusto a favore di tutte le parti e depurato da possibili suggestioni", aggiungono.