Non si placa la polemica sull’entrata in vigore della tariffa puntuale che va a sostituire la vecchia Tari. Sul caso rifiuti, (tema già ad alta tensione visto anche il caos porta a porta e la contro-rivoluzione che dovrebbe cambiare tutto un’altra volta) il pasticcio comunicativo e di gestione di un passaggio così importante come quello dei soldi che i modenesi dovranno sborsare, è destinato a far discutere ancora a lungo. Hera, attore primario in questa commedia degli equivoci, attaccata frontalmente dal sindaco Mezzetti (che ha qualche differenza di vedute anche rispetto al suo assessore Vittorio Molinari), sceglie la strada del silenzio.
La tabella nella lettera a 180mila modenesi che ha fatto infuriare il primo cittadino e che riporta chiaramente il numero esatto dei conferimenti annuali di spazzatura indifferenziata che ogni famiglia ha a disposizione senza pagare forse 3 euro (se non 4) ad ogni apertura extra, era stata vistata e approvata a dicembre anche dalla giunta. Quindi, perchè ora non va bene? Ma soprattutto: perché non va bene se il call center di Hera risponde con precisione alle domande degli utenti? E viene da chiedersi: se i cittadini devono fare un anno di prova (il 2025 appunto) cercando di abituarsi al nuovo sistema di tariffazione per poi pagare effettivamente solo nel 2026, sarà logico che sappiano quante aperture possono fare e dopo quanti conferimenti pagheranno di più. E non si può, una cosa così importante, decidere a metà anno quando la ’prova generale’ è già a metà del suo faticoso cammino. Quindi, se il sindaco ha sottolineato che le tariffe e il numero dei conferimenti "sarà deciso dal Comune e non da Hera" forse significa che ha intenzione di cambiare qualcosa, magari in meglio. Speriamo. Anzi, ce lo aspettiamo. Peccato però che il suo assessore Molinari abbia dichiarato più volte (nero su bianco) che il numero dei conferimenti così "è adeguato". Intanto i cittadini sono a dir poco infuriati. Fioccano in redazione (e sui social) lettere e messaggi indignati non solo per le modalità di gestione della vicenda, ma anche nel merito (tutti parlano di totale "approssimazione"). Invece i consiglieri comunali di opposizione Maria Grazia Modena e Vittorio Ballestrazzi ricordano che a dicembre il Consiglio Comunale ha approvato con ampia maggioranza (25 presenti, 19 favorevoli, 5 contrari e un astenuto) un ordine del giorno che inquadrava chiaramente com’era, a quella data, la situazione della raccolta dei rifiuti nel comune di Modena. "L’ordine del giorno – si legge in una nota – invitava la Giunta ad istituire un tavolo di negoziazione tra tutte le parti interessate a migliorare la raccolta differenziata, il riciclo e a diminuire sempre di più le criticità e il disagio. Dieci di quei 19 consiglieri favorevoli sono anche ora nella maggioranza. Il programma elettorale di Mezzetti cita quel tavolo di negoziazione che sarebbe un ottimo esempio di partecipazione locale e che si potrebbe attuare nella nostra democrazia rappresentativa. Siamo a gennaio 2025 e del tavolo di negoziazione non c’è traccia".